(di Sara Migliorini). Quando il più antico dei contenitori diventa l’emblema della modernità, sorge spontanea una domanda: il vino in anfora è una rivoluzione o l’ultima trovata di marketing? Per scoprirlo, dobbiamo fare un passo indietro.

Il metodo di vinificazione in anfora, che riporta alla mente immagini dell’antica Grecia, ha in realtà origini ancora più remote, risalenti alla zona caucasica della Georgia e dell’Armenia circa seimila anni fa. Qui sono state rinvenute tracce di vinificazione primordiale con l’uso di enormi vasi di argilla, i kvevri, un metodo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2013.

Un tuffo nel passato per guardare al futuro: le caratteristiche della vinificazione in anfora

La minore dipendenza dalla meccanizzazione durante la produzione, l’approccio vinicolo legato alla viticoltura biodinamica e l’utilizzo di recipienti in terracotta sono elementi distintivi che conferiscono al vino in anfora un carattere unico.

Il vino, con ogni probabilità, nacque proprio in un’anfora. Proprio per questo, non sorprende che la terracotta si sia rivelata un eccellente contenitore per l’affinamento del vino, valorizzando i suoi aromi naturali senza trasmettere sostanze aromatiche proprie (come accade invece con il legno). Grazie alla porosità della terracotta, che consente una micro-ossigenazione simile o superiore a quella delle botti di legno, il vino acquista gusto e colore unici. Le anfore, interrate o meno, garantiscono inoltre una stabilità termica paragonabile a quella del cemento, proteggendo il vino da sbalzi di temperatura.

Vino in anfora: diversità di tecniche e materiali

Le anfore si distinguono per grado di cottura, forma e dimensione, e queste caratteristiche influenzano direttamente lo stile del vino prodotto. Alcuni produttori adottano il metodo georgiano, utilizzando kvevri non smaltati per una lunga macerazione sulle bucce, mentre altri preferiscono anfore esterne con diverse capacità. Il rivestimento interno delle anfore, che può essere in cera d’api o resina, varia in base al tipo di vino da produrre e al desiderato scambio di ossigeno.

E il vino in anfora in Italia?

La riscoperta dei vini in anfora in Italia ha avuto origine nel nord-est, al confine con la Slovenia, e si è diffusa in tutto il Paese. In Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria, Sicilia e Campania, la vinificazione in anfora sta valorizzando i vitigni locali, producendo anche vini distintivi come la Ribolla, Arneis, Nebbiolo, Trebbiano e Aglianico. Questa tendenza ha persino influenzato il mondo dei distillati, con alcuni gin affinati in anfora.

Amphora Revolution: l’evento che celebra l’evoluzione del vino

Il 7 e 8 giugno, le Gallerie Mercatali di Verona si preparano ad ospitare Amphora Revolution, manifestazione organizzata da Veronafiere in collaborazione con Vinitaly e Merano Wine Festival. 

Questo evento vedrà la partecipazione di oltre 100 aziende che presenteranno i loro vini, offrendo un’occasione unica per esplorare le nuove frontiere del vino in anfora.

Tutte le informazioni su Amphora Revolution a questo link: https://www.geniusloci.news/amphora-revolution-a-verona-il-7-e-8-giugno/