Veneto Agricoltura, a pochi giorni dal primo focus del Trittico Vitivinicolo 2019, in programma a Conegliano (Tv) giovedì 13 giugno alle ore 9,30 presso la sede dell’Università (via Dalmasso 1), ormai storico appuntamento durante il quale viene fatto il punto sullo stato vegetativo del vigneto veneto alla vigilia dell’estate, presenta una interessante fotografia del comparto, comprendente produzione, superficie, prezzi e risultati dell’export. Si trattadi una utilissima serie di dati che consente ai produttori di meglio programmare la nuova annata.
Secondo i dati Istat elaborati dai tecnici di Veneto Agricoltura, la superficie vitata in produzione nel 2018 nel Veneto è pari a 86.973 ettari, con un aumento annuo del +8,4%, estensione che potenzialmente potrebbe salire, secondo lo Schedario Viticolo Veneto, fino a 94.414 ettari in caso di realizzazione di nuovi vigneti grazie all’utilizzo dei diritti di reimpianto acquistati fuori regione e a quelli derivanti dal nuovo sistema di autorizzazione agli impianti. A livello provinciale, tutte in crescita rispetto al 2017 le superfici in produzione, con Padova (+12,8%), Vicenza (+14,2%) e Venezia (+15,0%) in decisa salita, mentre le province più interessate dal vigneto, come Treviso e Verona salgono rispettivamente del +8,1% e +4,6%.
Relativamente alla vendemmia 2018, Avepa indica una produzione di uva di circa 16,4 milioni di quintali, con un forte recupero dei volumi rispetto al 2017 nell’ordine del +48,9%. Nell’ultimo anno, la quantità di uve DOC e DOCG è aumentata del +24% circa rispetto al 2017, mentre la produzione IGT registra un più consistente +81% circa.
La produzione di vino nel 2018 risulta essere pari a circa 12,9 milioni di ettolitri, con un incremento produttivo rispetto al 2017 del +51,8%. Quasi il 69% del vino prodotto è a Denominazione (DOC, DOCG), con il 17,3% costituito da vino IGT e la restante quota del 14,1% dai vini da tavola e varietali. Sotto la forte spinta del Prosecco e del Pinot Grigio delle Venezie, il vino bianco sfiora il 79% sul totale del vino prodotto in regione. A livello di Denominazioni, la produzione di vino spumante Prosecco DOC è stata di 3,5 milioni di ettolitri (+6%), con le DOCG Conegliano-Valdobbiadene e Asolo che concorrono alla produzione rispettivamente con 680 mila ettolitri e 93 mila ettolitri. Al suo primo anno di imbottigliamento, la DOC “Delle Venezie”, che coinvolge le tre Regioni del Triveneto, ha prodotto per circa 1,2 milioni di ettolitri, pari a 162 milioni di bottiglie di vino. Un po’ più contrastata la produzione vinicola dei rossi veronesi, con i cali registrati per l’Amarone (-8%) ed il Bardolino (-4%), mentre cresce del +28% il Valdadige Rosso.
L’abbondante vendemmia 2018, con i rialzi dei quantitativi rilevati, ha comportato una generalizzata diminuzione delle quotazioni delle uve venete, anche se si sono tenute comunque ai livelli medi registrati nell’annata 2016. Dall’analisi dei dati statistici rilevati presso le Borse Merci delle Camere di Commercio di Verona, Treviso e Padova, risulta un calo medio del prezzo delle uve pari al -20,9% per tutte le tipologie presenti in Veneto. Entrando nel dettaglio provinciale, Verona registra una perdita media del -23,9%, a Padova il calo è stato leggermente più rilevante (-26,4%), mentre la perdita di quotazione di Treviso si è attestata sul -11,9%. A Verona si rileva un prezzo medio dell’uva alla produzione di 0,74 €/kg, più basso il valore registrato a Padova (0,50 €/kg), mentre Treviso perde la leadership regionale, facendo segnare un prezzo medio di 0,65 €/kg, valore molto vicino al prezzo medio per l’intera regione, che risulta essere pari a 0,63 €/kg.
Considerando che l’export del vino italiano nel 2018 si è attestato su circa 6,2 miliardi di euro, con una crescita annua del +3,3%, il solo Veneto ha esportato vino per 2,22 miliardi di euro, con una variazione positiva del +3,6% rispetto all’anno precedente. La quota detenuta dal Veneto sul totale del vino italiano esportato oltre confine è salita al 35,8%, confermando ulteriormente la propria leadership a livello nazionale e distanziando di quasi il 20% le immediate inseguitrici, Piemonte, Toscana e Trentino-Alto Adige.