Sarà la Rigoni di Asiago a finanziare il restauro della fontana “Venezia sposa il mare” all’interno di Palazzo Venezia, a Roma, per secoli sede dell’ambasciata della Serenissima presso il Vaticano. Partner di Federbio (la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica) e di “Cambia la terra” (progetto culturale promosso da Federbio per far crescere la consapevolezza sui danni dell’agricoltura chimica alla salute, all’ambiente, alla coesione sociale e all’economia stessa, insieme ad altre grandi imprese italiane come Aboca e NaturaSi) Rigoni di Asiago ha deciso di associare i valori aziendali alla cultura : «Credo che oggi il ruolo dell’imprenditore e dell’azienda non debba essere circoscritto alla sola produzione di reddito ma debba essere esteso anche ad altri “indicatori” come ad esempio la valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico. – dice Andrea Rigoni A.D. di Rigoni di Asiago – Associare l’impegno quotidiano che riversiamo quotidianamente nelle nostre imprese ad attività che hanno l’obiettivo di rispettare e di consegnare alle future generazioni le testimonianze storico-artistiche che hanno fatto dell’Italia il Paese più bello del Mondo, per noi imprenditori è un bellissimo stimolo per migliorarci e per trovare nuove idee».
Il link tra Rigoni di Asiago e la fontana di Palazzo Venezia è nelle cose: il Veneto, lo sposalizio con il mare da parte di Venezia che ancora oggi è il momento più significativo insieme alla festa della Madonna della Salute, il luogo, Palazzo Venezia e la Basilica di San Marco, voluti dal veneziano Cardinale Barbo (già Papa Paolo II). Un legame fortissimo tra azienda e Veneto che si rafforza ancor più nel cuore della Capitale, quel luogo che per decenni è stato il riferimento per i Veneti a Roma, una vera e propria Ambasciata.
«Sono molto contento per questa opportunità che ci è stata proposta da Fondaco Italia – continua Andrea Rigoni – perché rappresenta la naturale evoluzione di questo viaggio. Anche questa volta, grazie alla collaborazione con il Polo Museale del Lazio, organizzeremo le “merende Rigoni di Asiago” per contribuire a portare le famiglie a scoprire questo bellissimo spazio immerso in un meraviglioso giardino dove “risiedono” migliaia di pappagallini verdi. Mi piace pensare che con questo gesto riusciremo anche a comunicare la bellezza e l’importanza di questo luogo. Venite a visitarlo, ne vale la pena! Questo è l’invito che rivolgo a tutti».
Il restauro inizierà entro febbraio e si concluderà a luglio. Per coloro che si recheranno in visita a Palazzo Venezia, grazie ad un cantiere trasparente, sarà possibile vedere all’opera i restauratori della romana Pantone Restauri mentre per tutti coloro che non potranno venire a Roma, grazie a una webcam, avranno comunque la possibilità di “monitorare” i lavori grazie alla piattaforma www.skylinewebcams.com.
«Innanzitutto desidero ringraziare Rigoni di Asiago per averci rinnovato la fiducia – dice Enrico Bressan Presidente di Fondaco Italia – ed il Polo Museale del Lazio per l’accoglienza e la massima collaborazione che sin dal primo giorno ci è stata data. Il progetto nasce e si sviluppa grazie alla competenza dei funzionari del Museo è questa la condizione ideale per operare. Un’operazione bellissima che sarà accompagnata da molte attività alle quali stiamo lavorando nel segno della trasparenza e delle concretezza. Per noi un motivo di ulteriore soddisfazione perché con questo raggiungiamo il traguardo dei 70 restauri. Viviamo un momento di grandi cambiamenti dove nulla è certo – conclude Bressan – ma per guardare al futuro con rinnovata energia e anche con nuovi stimoli e idee, “la certezza” della storia e della bellezza artistica oggi è una grande opportunità sia per le imprese sia per i giovani. Andrea Rigoni ha colto perfettamente questo passaggio e grazie alla comunicazione sarà nostro compito far arrivare questo messaggio a quante più persone possibile per contribuire a rinnovare e rafforzare lo spirito di appartenenza».
«Oggi il rapporto fra pubblico-privato è una condizione necessaria e fondamentale per valorizzare il nostro patrimonio artistico – dice Tiziana Coccoluto Capo di Gabinetto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – e l’avvio del progetto che presentiamo oggi va in questa direzione. Valore dell’opera d’arte, bellezza del luogo, rispetto dell’ambiente, concretezza dell’intervento sono gli elementi forti su cui poggia questa iniziativa. Sono veramente contenta perché è questo il modo corretto in cui tutte le parti possono trovare reciproco beneficio a partire dai cittadini che potranno ammirare un’opera d’arte ritornare al suo antico splendore».