(Enzo Russo) Gunnar Cautero, patron dell’Osteria della Stazione – via dei Popoli Uniti 26 a Milano, ha presentato alla stampa e agli amici il suo nuovo vino bianco Franco dedicandolo al padre Gianfranco scomparso 10 anni fa.
E’ un bianco particolare che nasce dall’esperienza di Gunnar e dal viticoltore Giorgio Colutta. E’ un vino persistente, di carattere, profumato che accompagna i cibi a tutto pasto. Con i suoi 12 gradi e mezzo si presenta fresco di colore paglierino. Nasce nei Colli Orientali e prodotto in 370 bottiglie oltre a una trentina di magnum.
Dice Gunnar: « La magnum è “la” bottiglia… la 0,75 litri è la mezza, specialmente per noi friulani».
E il Friuli nel Franco si sente tutto: «Sono tutte uve autoctone friulane originali – spiega Cautero – un 40% di tocai friulano da vigna abate vecchia – si dice “evoluta nel tempo”, sottolinea qualche purista – che ha la mia età, 60 anni, un 40% di malvasia istriana e un 20% di ribolla gialla. È prodotto a Manzano, sui Colli Orientali, dove, ricordando una vecchia canzone di De Gregori, c’è la prova lampante dell’esistenza di Dio: un microclima unico, col vento che arriva dal mare e scalda la terra».
Nella degustazione a tavola Franco non ha deluso le aspettative, anzi, il palato si è esaltato con l’incontro con le fritture: tempura di verdure a calice freddo, sardelle fritte e polpette di melanzane a scaldare, seguite da chips di patate e pollo panato con la polenta accompagnati da una maionese alle erbe , infine brownies e caramello salato.
Franco si è dimostrato un vino di carattere, moderno e al passo con i nuovi gusti che si affacciano nel mondo del buon bere.