Con i nuovi imbottigliamenti, ritorna a far parlare di se’, con l’entusiasmo che lo caratterizza, l’Oltrepò Pavese grazie alla cantina La Versa di cui è Presidente Andrea Giorgi. Lo fa attraverso la nuova linea di prodotti che raggruppa ben 7 tipologie di vini a rappresentare il meglio dell’espressione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese. Sono il Pinot Nero vinificato in rosso (il prodotto di punta della selezione), Riesling renano, Bonarda, Buttafuoco, Barbera, Pinot Grigio e Riesling frizzante. Bottiglie che saranno riservate al mondo dell’Horeca. La Versa, secolare cantina dell’Oltrepò Pavese, fusa ad inizio 2020 con il colosso Terre d’Oltrepò (realtà di quasi 700 soci) ha così lanciato il risultato del “Progetto Qualità”, con la presentazione dei vini top di gamma della selezione dell’enologo Riccardo Cotarella.
“Siamo giunti alla fine di un percorso – spiega Cotarella – che la cantina ha voluto sviluppare con tanti sforzi e che ha metabolizzato da subito grazie agli investimenti, non solo economici, della dirigenza e l’impegno massiccio dei tanti soci che hanno abbracciato l’idea. Senza il loro apporto, ritengo fondamentale, si poteva fare poco.”
“Questi vini sono la dimostrazione che, se già impostata in vigna, è possibile fare qualità in quanto i mercati sono sempre più esigenti. Sono prodotti di alto profilo, il vino simbolo è sicuramente il Pinot Nero rosso, di cui la valle Versa è la culla”, dice Andrea Giorgi, presidente di Terre d’Oltrepò e La Versa.
Un mondo che non si ferma neanche di fronte al Covit19, quello dell’Oltrepò. Ne è testimonianza la recentissima operazione che ha coinvolto Viticoltori Associati Torrevilla, azienda produttrice di vino nell’Oltrepò Pavese sin dal 1907, che conta oltre 600 ettari di vigneti , 2,5 milioni di bottiglie prodotte e che anche durante il picco della pandemia non ha mai chiuso le linee di imbottigliamento, con l’acquisizione di un’altra affermata realtà del territorio, la Cantina Storica Il Montù Beccaria presente dal 1902 nella Valle Versa, il versante opposto d’Olterpò a quello dei Torrevilla.
“Siamo contenti per aver fatto da apripista al territorio, immaginando nuovi scenari di collaborazione per far emergere il valore della qualità che ha necessariamente bisogno, per essere mantenuto e, se possibile, incrementato nel tempo di coraggio, visione ed investimenti oculati”. Il gruppo ha così tutte le potenzialità per proseguire sulla strada dell’eccellenza per tornare ad essere non solo un patrimonio dell’Oltrepò Pavese a tutti gli effetti ma anche del made in Italy di charme .