Il nuovo Codice della strada spinge i consumi di vini e birre senza alcol: quello che – forse – non riesce a fare il gusto, insomma, viene accelerato della nuova disciplina sulle sanzioni applicate a quanti trovati alla guida oltre i limiti di legge. lo evdidenza il Radar-SWG che ha interrogato su questo tema gli Italiani.
Il 14 dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, che ha introdotto un ulteriore inasprimento delle norme sulla guida in stato di ebbrezza con l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale e scoraggiare comportamenti pericolosi. Le nuove misure, sebbene accolte positivamente dalla maggior parte degli italiani, hanno suscitato diverse critiche per la loro severità, soprattutto in relazione alle sanzioni previste per chi supera il limite del tasso alcolemico consentito.
La netta maggioranza degli italiani è convinta comunque che le nuove misure abbiano contribuito a modificare almeno in parte le abitudini di consumo di alcolici anche se chi ne fa un uso abituale probabilmente continuerà a farlo. Questo dato trova in parte conferma anche nell’esperienza diretta degli intervistati: il 73% ha limitato se non persino azzerato il consumo di alcolici quando deve mettersi al volante, mentre il 17% continua a bere con la stessa frequenza senza modificare le proprie abitudini di guida. Questo dato sale al 25% tra i più giovani, convinti più di altri che uno o due calici di vino non siano in grado di alterare le capacità di guida.
Abitudini come l’aperitivo o un buon bicchiere di vino a cena rimangono dunque qualcosa a cui le persone fanno fatica a rinunciare, o almeno non del tutto e le alternative dealcolate non sono ancora percepite come una valida alternativa: solo 1 italiano su 4 le ha provate per evitare le nuove sanzioni.
Tuttavia, vi sono segnali positivi per questi prodotti: nei due mesi successivi all’entrata in vigore della normativa, il 14% degli italiani ne ha aumentato il consumo e in maniera più marcata proprio tra i giovani. I baby boomer infatti si rifiutano di bere queste bevande: un bel dilemma soprattutto per l’industria del vino che trova nelle generazioni più anziane i consumatori più fidati e dalla più alta capacità di spesa.