Verona resta alla guida di Italia del Vino-Consorzio (22 cantine iscritte, 1,2 miliardi di fatturato l’anno, 11mila ettari vitati, quasi 200 milioni di bottiglie vendute, 2.500 dipendenti), una delle strutture per l’export (rappresenta il 10% delle esportazioni italiane di settore) più importanti ed efficienti in Italia nell’utilizzo dei fondi OCM per la promozione del vino italiano al di fuori dell’Unione europea finanziati da Bruxelles. Alla presidenza di Andrea Sartori (sei anni di leadership) fa infatti seguito quella di Roberta Corrà, del Gruppo Italiano Vini-Giv che è la società leader in Italia con 406 milioni di ricavi nel 2019 e 85 milioni di bottiglie. Veronese, laureata in Giurisprudenza a Bologna, ha lavorato per multinazionali tedesche come Lidl e Mediamarkt. E’ arrivata a Gruppo Italiano Vini nel 2012 come responsabile delle Risorse Umane e dal 2014 è Direttore Generale del Gruppo. Ad affiancarla per i prossimi tre anni saranno i vicepresidenti Beniamino Garofalo del Gruppo Vinicolo Santa Margherita e Francesco Zonin della Zonin1821.
“Accolgo con molta responsabilità ed entusiasmo questo incarico in un periodo difficile che ci spinge ancora di più all’unità e al lavorare insieme. – afferma il Presidente Roberta Corrà – Ringrazio Andrea Sartori e tutto il CdA uscente, per quanto fatto in questi anni e per aver reso il Consorzio sempre più rappresentativo del nostro territorio e della produzione vitivinicola italiana di qualità. Con una compagine così forte, oltre a muoversi verso l’estero con attività di internazionalizzazione, credo sia arrivato il momento di guardarsi dentro, di porsi delle domande sul futuro del nostro settore, di creare dei percorsi formativi e informativi di alta specializzazione mettendo insieme tutte le nostre competenze. Il gruppo di Italia del Vino si distingue per la condivisione di valori e di idee legate al futuro del sistema vino italiano. – conclude Roberta Corrà – Realtà molto diverse tra loro che riescono a parlare insieme e a programmare strategie per un bene comune che va oltre la propria azienda. Questo mi dà la forza di credere nel Consorzio e nei sui consorziati in un momento così delicato perché so che lavoreremo insieme per essere pronti alla tanto sperata ripartenza».
Non è la sola novità scaligera: in Italia del Vino-Consorzio entra infatti anche la Bertani Domains, icona dell’enologia scaligera e fra i padri-fondatori dell’Amarone, ora del gruppo farmaceutico Angelini (quello dell’Amuchina), che ha come amministratore delegato il padovano Ettore Nicoletto (presidente anche del Consorzio di tutela del Lugana DOC) che, da CEO di Santa Margherita, è stato l’ideatore e l’anima di Italia del Vino nonché suo presidente nel periodo 2010-2014
Bertani opera in Italia con 6 cantine, per un totale di 1.700 ettari, di cui 460 vitati, e una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie. Produce Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Chianti Classico. Nelle Marche possiede Fazi Battaglia – icona del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico – mentre nel Friuli controlla Puiatti che produce vini bianchi e spumanti metodo classico.