Anche quest’anno le vendemmie a Morgex e La Salle mettono la parola fine ad una stagione di attesa,lavoro e passione. Primavera piovosa con accumulo di riserve idriche, un’estate calda ed un autunno secco hanno portato le uve ad una maturazione ottimale.
Prié Blanc è uno dei pochi vitigni prefilloserrici italiani nonchè l’unico vitigno autoctono bianco valdostano e Cave Mont Blanc, è il binomio che da ormai 35 anni da vita alla DOC “Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de La Salle”. Vini fermi, spumanti e lo “Chaudelune vin de glace” sono le diverse tipologie che interpretano nel migliore dei modi un territorio estremo, fatto di piccole pergole che arrivano fino a 1200 metri di altitudine, di inverni lunghi e freddi dove la vite resiste da secoli per poi rivivere a primavera e regalare fatica e gioia fino alla raccolta.”
La Cave Mont Blanc dopo 30 anni di esperienza nella produzione di vino spumante a Metodo Classico in Valle d’Aosta, è impegnata da ormai 10 anni nella sperimentazione e produzione di spumante ad alta quota. “Una realtà resa possibile grazie alla collaborazione tra la Cave Mont Blanc e la società delle Guide di Courmayeur, in un’ottica comune di sperimentazione e promozione di un territorio particolare e dei suoi prodotti” sottolinea il Presidente Mauro Jaccod. Il 20 luglio 2009 viene così picozzata in vetta al Monte Bianco la prima bottiglia di Blanc de Morgex et de La Salle Metodo Classico Extrabrut “Cuvée des Guides”, in omaggio alla montagna ed alle sue guide. Il Prié Blanc, come detto unico vitigno autoctono valdostano a bacca bianca e franco di piede, trova nella Cave Mont Blanc il suo naturale interprete e nello spumante a Metodo Classico una delle sue migliori espressioni. “La lavorazione della Cuvée des Guides, che veniva svolta interamente al Rifugio Monzino, continua ora il suo percorso con le funivie Monte Bianco al Pavillon a quota 2173 m.
Il tirage viene fatto nella nuova cantina in quota a cui seguirà, dopo 24 mesi, il dégorgement. L’altitudine, la pressione atmosferica, la temperatura dei 2173 metri e le particolari attenzioni richieste in lavorazione ne determinano le caratteristiche inimitabili” racconta Jaccod . L’esperienza nata nel 2005 e sin qui maturata, le diverse analisi di laboratori nazionali ed esteri, le molteplici degustazioni comparative, le particolarità del Prié Blanc, portano oggi a considerare le bottiglie prodotte annualmente, un unicum nel panorama enologico mondiale. La scelta di spostarsi dal Monzino al Pavillon è dovuta a questioni di spazio, al Monzino venivano prodotte solamente 100 magnum, una quantità bassa e di conseguenza poca possibilità di far conoscere il prodotto; mentre al Pavillon sono prodotte 100 magnum più 1200 bottiglie da 0.75L, sempre una quantità di nicchia ma con più possibilità di far conoscere il prodotto anche tramite degustazioni comparative.