(di Bernardo Pasquali) L’industria dolciaria veronese si è contraddistinta nella storia per la sua produttività stagionale dei lievitati. Qui è nato il Pandoro e si sono consolidate le produzioni di panettoni e di colombe pasquali. L’azienda Paluani nasce negli anni Venti, nella città scaligera e, sin da principio, si distingue per i dolci lievitati naturali che si elevavano per sofficità, eleganza dei profumi e genuinità. Dal 1968 sono le famiglie Campedelli e Cordioli a prenderne possesso; la guidano con principi di rispetto della materia prima, e della salubrità di prodotto. Paluani è stata la prima azienda del settore a garantire che i prodotti lievitati da forno ed il cioccolato siano realizzati senza ingredienti Modificati Geneticamente (OGM) e che il cioccolato sia prodotto senza aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao (certificato burro di cacao – ente di certificazione SGS).
Il 2020 sarà ricordato come il “non-anno” in quanto la prima stagione topica produttiva, praticamente se ne è andata via con un colpo di virus e non si sa che cosa riservi il mercato internazionale e nazionale dei lievitati invernali. Ne abbiamo discusso con il Direttore Commerciale, dott.Gianluca Cazzulo, che ci ha rilasciato dichiarazioni di allarme per il settore ma anche di speranza per il futuro.
“Ci troviamo a vivere momenti tragici, prima di tutto per il dramma sanitario e la perdita di una generazione di genitori e nonni eroi che avevano costruito il mondo pre-coronavirus” – afferma Gianluca Cazzulo – “oggi tocca a noi prendere in mano questa situazione e cercare di salvare questo splendido paese”.
Quale è stato nell’immediato l’effetto del Coronavirus e quali contromisure sono state prese dalla vostra realtà.
Nel giro di pochi giorni ad inizio marzo l’impatto del lockdown ha stravolto tutti i piani della campagna di Pasqua, tutte le programmazioni di ordini già in portafoglio sono state annullate dalla GDO (canale preponderante nella distribuzione di Paluani) . La GDO si è trovata ad essere l’unico luogo di consumo in Italia. Ha pertanto dato maggior spazio nei suoi punti vendita a beni di prima necessità, inoltre l’effetto dell’annullamento di molte attività promozionali di pasqua o la mancata pubblicizzazione delle stesse in quanto il consumatore poteva fare la spesa nel luogo più vicino e nonIn quello più conveniente, ha contribuito alla rinuncia di volumi da parte della GDO inerenti ai prodotti dolciari legati alla pasqua
La GDO come sta rispondendo alla vendita del vostro prodotto?
I dati di sell out al 22 marzo sui lievitati da forno evidenziano un perdita del 45% dovuta anche ad una scarsa visibilità dei prodotti pasquali per le ragioni sopra esposte. Le situazioni più marcate riguardano le uova di cioccolato, dove purtroppo, sono previste perdite ingenti di consumo anche perché verranno a mancare tutti quegli atti di acquisto legati al regalo verso i propri cari. Il mercato tipicamente italiano delle uova di cioccolato e delle colombe vale oltre 430 milioni euro
Le esportazioni si sono bloccate?
Assolutamente ma a pasqua hanno un incidenza minima, il consumo è prettamente interno
Che livello di gap sul fatturato prevedete per quest’anno?
Riteniamo di chiudere la pasqua con circa un 20% / 25% in meno del fatturato
Ci dia un suo giudizio sull’operato del Governo verso realtà come le vostre
Il governo è intervenuto, su sollecitazione dell’Unione Italiana Foods, (associazione di categoria del settore dolciario), con la ministra Bellanova che ha cercato di sensibilizzare trade e consumatore a non rinunciare alla ricorrenza ed alla tradizionale Pasqua con dolci tipici. Ci auguriamo che si metta in evidenza che all’interno del settore alimentare, dove alcune categorie crescono per ovvie ragioni (farina, uova, pasta), ve ne sono altre che stanno soffrendo pesantemente questo shock generato dal coronavirus.
Quali saranno le stretegie commerciali che intendete mettere in atto per superare questo momento difficile?
Uno shock sui consumi di questa entità provoca contraccolpi negativi mai vissuti prima, ma offre anche possibilità a chi saprà meglio interpretare l’evoluzione dei consumi e le possibilità di rilancio, vendite on line in primis.
Facciamo un appello a non perdere le tradizioni…
Oggi più che mai dobbiamo sentirci uniti anche se lontani. Io ritengo che aggrapparci alle nostre radici, alla nostra cultura, alla nostre tradizioni possa essere di aiuto e conforto a tutti quanti… #IONONRINUNCIOALLETRADIZIONI
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