Il 37° Premio Masi è stato assegnato a Ferdinando Camon, Christian Greco, Carlo Nordio, Gerard Basset e al Cardinale Mario Zenari. Da ieri sera le loro firme arricchiscono la storica botte di Amarone, simbolo del Premio. Letteratura, ricerca, diritti costituzionali, vino e solidarietà sono gli ambiti professionali in cui si sono distinti i cinque protagonisti del Premio istituito 37 anni fa dalla Fondazione Masi, per celebrare la creatività di persone e istituzioni impegnate a promuovere i valori fondanti della società e del vivere civile.
Molti e toccanti i temi trattati dai premiati durante la tradizionale cerimonia privata alle Cantine Masi, a cominciare dall’opera di sostegno che, per espressa volontà del Cardinale Zenari, attraverso il Premio sarà data a tre ospedali no-profit siriani. Contenuti che hanno avuto il plauso di tutta la Fondazione, rappresentata dalla presidente Isabella Bossi Fedrigotti, che così ha commentato: “Quest’anno abbiamo premiato personalità di spicco, che hanno messo la loro vita a servizio dello Stato, della cultura e della letteratura e di questo siamo profondamente fieri. Figure importanti, che sono di esempio al Paese dando un’iniezione di fiducia per la sua futura crescita. Non soltanto a nome della Fondazione e della Giuria, ma a nome di tutti i veneti, siamo ancora una volta orgogliosi di questi riconoscimenti”.
Ricordando l’antico rito della firma della botte, oggetto originale del Premio, Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola, ideatore del Premio, ha dichiarato: “La filosofia che lega i protagonisti dell’edizione 2018 è il valore del saper fare, in un mondo sempre più orientato solo al raccontare. Mai come quest’anno l’antico detto veneziano che recita “saper fare e far sapere” interpreta le personalità dei premiati. Per la prima volta il “Grosso D’Oro Veneziano” viene interamente devoluto al progetto di sostegno agli ospedali in Siria, perché è nostro dovere aiutare l’immensa necessità che c’è in questa terra. Siamo sempre più convinti che la cultura costituisca la chiave per aprire le porte in tutto il mondo”.
Il Civiltà Veneta, conferito ai simboli dell’eccellenza della “gente veneta” nei campi della cultura, delle scienze e dell’imprenditoria, è stato assegnato al padovano Ferdinando Camon, «singolare esempio di scrittore provinciale ed europeo insieme» come sottolinea la giuria del Premio; al direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, vicentino, «egittologo e archeologo di fama internazionale», e al magistrato trevigiano Carlo Nordio, «luminosa figura di servitore della giustizia, mai disgiunta da umanità e garanzia dei diritti costituzionali». Attribuito invece “alla straordinaria carriera e opera” del Maste r of Wine anglo-francese Gerard Basset il Premio Internazionale Civiltà del Vino. Infine il Premio Internazionale Grosso D’Oro Veneziano, che premia personalità o istituzioni che diffondono un messaggio di progresso civile, fratellanza e pace tra i popoli, è stato attribuito al Cardinale Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria, “impegnato nello scenario di una lunga e atroce guerra ad alleviare sofferenze e lutti con spirito umanitario che trascende valutazioni di appartenenza”.
Per volontà del Cardinale, quest’anno la somma di denaro del Premio Grosso D’Oro Veneziano, sarà devoluta a sostegno di tre ospedali no-profit siriani (due a Damasco uno ad Aleppo) aperti a tutti senza distinzione di appartenenza.
Incaricata della raccolta la Fondazione AVSI: https://www.avsi.org/it/campaign/siria-ospedali-aperti/1/