(di Daniela Scaccabarozzi) Maurizio Bonanomi è un artigiano nel vero senso del termine, un tradizionalista profondo, che affascina per il rigore e la disciplina con cui approccia la sua professione.
Brianzolo di nascita, è stato letteralmente folgorato dai profumi della pasticceria che si trovava sul cammino che lo portava a scuola, tanto da indurlo a frequentare l’alberghiero, specializzarsi nella pasticceria e cominciare la sua attività.
C’è da dire che possiede una grande conoscenza dei lievitati, che produce con uno stile sartoriale, che sa di tempi antichi.
La selezione delle materie prime viene infatti seguita in prima persona, con una ricerca ed una cura quasi maniacali. La sua parola d’ordine è: naturalità ed è anche per questo che la shelf life delle sue creazioni non supera i 30 giorni.
Per il suo panettone tradizionale, lievitato a 36 ore, sceglie arance di Sicilia, cedro calabrese (di Diamante), uvetta australiana sei corone extra, vaniglia del Madagascar e della Polinesia miscelate insieme, burro di Normandia, miele d’acacia e grani teneri. Ad arricchire il tutto viene aggiunta anche una purea di mandarini tardivi di Ciaculli che conferiscono una nota aromatica al prodotto finale.
Il risultato è un panettone dall’intenso profumo di burro. L’anima dolce è morbida ed elastica, ben lievitata, con una pasta gialla di tuorli che spiccano. L’uvetta si inserisce perfettamente nell’impasto ed i canditi sono “croccanti”, diamanti incastonati negli alveoli. Il gusto è un esplosione di aromi tradizionali e calibrati che si fondono insieme ed appagano il palato.