(di Giulio Bendfeldt) Forse esiste un modo per riportare i winelover ai vini rossi sconfiggendo un trend che sembra dominare dal Vecchio al Nuovo continente. E la ricetta è probabilmente più semplice del previsto: proporre vini che abbiano una storia “vera” alle spalle, un territorio “vero” alle spalle e che sappiano coniugare tutto questo con la piacevolezza. A provarci è “Emozioni oltre il gusto”, importatore specializzato nei vini francesi, trovati cercando village dopo village i vigneron più interessanti e le bottiglie che meglio possono interpretare tutto questo.
Un esempio? I Pinot noir di Domaine Marchand la cui storia inizia a Morey-Saint-Denis, in Borgogna, il 24 febbraio 1813, quando Pierre Marchand, viticoltore a Reulle-Vergy nelle Hautes Côtes de Nuits, sposa Marie Jacotier, erede di una proprietà viticola. Da loro discendono ben sette generazioni di vignaioli: Pierre, François, François-Joseph, Emile, Claude. Nel 1983, Claude acquistò un’antica maison di viticoltori del XVIII secolo, nel cuore del villaggio di Gevrey-Chambertin, affidandola al figlio maggiore Jean-Philippe.
Oggi i vigneti della tenuta si estendono sui villaggi di Chambolle-Musigny, Morey-Saint-Denis e Gevrey-Chambertin e comprendono appezzamenti 1° Cru (“Les Sentiers” a Chambolle, “Clos des Ormes” a Morey-Saint-Denis, “Les Combottes” a Gevrey-Chambertin) e Grands Crus (“Clos de la Roche”, “Griottes -Chambertin” e “Charmes-Chambertin”). La maggior parte dei vini proviene da vecchie vigne d’età compresa tra i 40 e i 60 anni.
La filosofia del Domaine Marchand si basa sul rispetto del terroir e sullo sviluppo naturale del carattere specifico di ciascuna denominazione e pratica una coltivazione sostenibile con l’utilizzo di fertilizzanti organici. Le uve sono raccolte rigorosamente a mano; le fermentazioni, in tini di acciaio inox, sono controllate a temperatura costante; i vini vengono poi affinati in botti di rovere: i “Grands Cru” vengono invecchiati per almeno il 50% in botti nuove, i 1° Cru vengono invecchiati in botti di un anno e le denominazioni Village in botti di due o tre anni. Il vino vi rimane per circa 18 mesi.
Il vino di questa degustazione è il Pinot noir AOC Bourgogne 2022 entry level per prezzo (€ 28,5 alla bottiglia; in listino ci sono altre due etichette di Pinot noir e uno Chardonnay assai interessante): i vigneti sono situati nel cuore del villaggio di Gevrey-Chambertin; la vinificazione avviene in vasca aperta con macerazione a freddo per 5 giorni. La fermentazione è a temperatura controllata per 20 giorni intorno ai 15° decantazione prima dell’affinamento in botti di rovere (100% dell’Allier e dei Vosgi). Al naso si presenta con un’intensa espressione di bacche di ribes nero, piccoli frutti di bosco con note speziate che nella maturità virano verso sentori di cuoio, muschio e spesso liquirizia. Al palato i tannini sono morbidi con un giusto livello di freschezza: un vino con capacità di maturazione fino a 10 anni.
Un pinot nero da manuale, ideale per tornare ad innamorarsi dei grandi vini rossi uscendo dalla moda del momento.