L’assemblea dei soci del Consorzio Tutela Vini Valpolicella ha approvato, ieri sera, il bilancio 2018 dell’ente no profit di emanazione del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, che rappresenta oltre l’80% dei produttori che utilizzano la denominazione ‘Valpolicella’.  In totale, è di 2,1 milioni di euro il fatturato dello scorso anno, su cui incidono in particolare le iniziative di promozione in Italia e all’estero oltre che le azioni di tutela dei marchi.

“Il bilancio 2018 – ha detto il direttore del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Olga Bussinello (nella foto col presidente del Consorzio, Andrea Sartori) – da un lato certifica un ulteriore miglioramento della solidità strutturale dell’ente, dall’altro evidenzia una migliore efficienza nella gestione dei crediti e della liquidità a fronte di investimenti effettuati per la nuova sede, oggi anche luogo di cultura e conoscenza del vino per wine lover e professionisti internazionali con Valpolicella Wine Planet. Un concept multisensoriale di 200 metri quadri a Villa Brenzoni Bassani – ha concluso il direttore – oggi area permanente anche per la formazione degli Wine Specialist nell’ambito del Vep, Valpolicella education program”.

Consistente l’attività di tutela che ha registrato un’assidua lotta alla contraffazione grazie anche all’accordo di sistema con il dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf). Una partnership che ha portato a 150 diffide in tutto il mondo, frutto dell’azione di contrasto ai falsi on line.

Sul fronte delle azioni legali, negli ultimi 3 anni sono stati 36 i casi perseguiti (16 ancora in corso) di cui oltre la metà riguardanti l’Amarone e circa il 42% tra Valpolicella Ripasso e Valpolicella Doc nei principali mercati di sbocco, terzi e comunitari. Per la promozione all’estero il brand Valpolicella è stato protagonista in 9 Paesi con 15 tappe gestite dal Consorzio in Germania, Usa, Inghilterra, Hong Kong, Canada, Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina e Svizzera, mentre in Italia oltre ad Anteprima Amarone il calendario ha previsto numerosi incontri tecnici e a tema, degustazioni, convegni, incoming e partecipazione a fiere internazionali. Infine, prosegue il progetto di certificazione RRR (Riduci, Risparmia, Rispetta), il protocollo di certificazione del Consorzio che punta a rendere tutta la filiera Doc Valpolicella a basso impatto ambientale. Nel 2018 RRR ha potuto contare sull’adesione di 150 aziende per un totale di 1100 ettari di superficie.

Inoltre, l’assemblea dei soci ha ratificato decisioni legate alle politiche di contenimento delle produzioni della D.O., già oggetto di delibere in Consiglio, e ora al vaglio della Regione Veneto. Approvate la riduzione per la vendemmia 2019 della resa totale per ettaro (110 quintali, anziché 120) e la riduzione della cernita per la messa a riposo delle uve per la produzione di Amarone e Recioto al 40% (da disciplinare è al 65%), cernita che però può crescere del 5% per le aziende certificate bio o RRR. Per il presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Andrea Sartori: “Si tratta di misure contenitive strategiche per garantire qualità e redditività di una filiera che, negli ultimi 10 anni, ha visto crescere di quasi il 30% la superficie dei propri impianti. Per questo motivo – ha proseguito Sartori -, a salvaguardia dell’esclusività in particolare del nostro prodotto di punta, l’Amarone, stiamo dialogando con la Regione per importanti decisioni legate alla gestione in equilibrio del nostro vigneto”.

Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

Nato nel 1924 è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona. La rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo. Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione. L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni vini Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi docg.