Per la cantina Buglioni, volge ormai al termine la prima vendemmia che potrà fregiarsi ufficialmente della certificazione biologica. I vini annata 2019, infatti, riporteranno in etichetta il bollino bio. Una sfida importante per la denominazione e la dimensione dell’azienda Buglioni.
“Una scelta per noi doverosa – spiega Mariano Buglioni alla guida dell’azienda – Il nostro obiettivo è esaltare la “Valpolicella in Purezza”, un concetto che passa anche per il rispetto dell’ambiente. Nella nostra filosofia, inoltre, è importante valorizzare le diverse sfaccettature della denominazione, a partire dai vitigni autoctoni che la caratterizzano”.
Per questo motivo, Buglioni dedica un’attenzione particolare alla Molinara, vitigno sottovalutato, che dà vita a due vini dell’azienda: Molì, prodotto con metodo ancestrale, che prevede la rifermentazione naturale in bottiglia, Molinara in purezza; Il Vigliacco, spumante metodo Charmat 100% Molinara. La vendemmia di questa varietà si è dimostrata positiva, in calo quantitativo, ma compensato da una buona qualità. Contraddistinta da una maturazione anticipata rispetto alle altre varietà, della Molinara Buglioni esalta le caratteristiche, preservandone la freschezza e l’acidità: quest’ultima è stata favorita anche dall’andamento climatico del 2019.
Quanto alle altre varietà, le uve destinate all’appassimento sono state già messe a dimora e l’intera vendemmia si concluderà in questi giorni. In linea con i dati della denominazione, l’annata è di ottima qualità, ma scarsa in termini quantitativi, per le basse temperature registrate in primavera, che hanno creato alcuni problemi in fase di fioritura. Per l’Oseleta bisognerà ancora attendere e la raccolta è prevista a inizio novembre.
L’ingresso della famiglia Buglioni nel mondo del vino risale al 1993, quando Alfredo e il figlio Mariano si innamorano di un casolare circondato da vigneti e si appassionano alla viticoltura. Decidono di realizzare la cantina sotto casa e di esprimere il proprio stile in modo originale. Per questo, si rivolgono all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e puntare su un giovane enologo, Diego Bertoni. Una scelta coraggiosa che nel tempo ha ripagato creando vini contrari all’omologazione, che ricercano la piacevolezza e l’abbinabilità a tavola. Buglioni è anche ospitalità: due casolari antichi vengono restaurati per realizzare la Locanda del Bugiardo, ristorante gourmand immerso nei vigneti, e la Dimora del Bugiardo, agri-relais B&B. Completano l’accoglienza le tre Osterie del Bugiardo situate a Verona. La più storica risale al 2005, le due più recenti, nel cuore della città, al 2018. Ultimo progetto è Piscaria, pescheria con cucina, ideata per far scoprire le molte possibilità di abbinamento tra il pesce e i vini rossi Buglioni.