Antonella Cantarutti è una donna di carattere, determinata, sincera. Non cerca glorie vane, vive del suo lavoro e da buona friulana sa che tutto nasce lì, nel vigneto. Conosce le regole del mondo, sa che il Vinitaly è – anche – una passarella che serve alla politica per mostrare la bandiera, per conquistare consensi fra i viticoltori. Ma sa anche che non ci si può fermare lì. Così dopo un Vinitaly di grande lavoro, davanti all’ennesimo maxi-sconto della GDO ha preso carta e penna. Perchè il problema non è tanto il maxi-sconto in sè, quanto l’ennesima conferma del potere immenso delle catene della distribuzione che decidono sempre di più della tenuta del bilancio delle cantine italiane.
“Gentile Ministro, Gentile presidente del Friuli VG Massimiliano Fedriga, gentile assessore Stefano Zannier e gentili tutti – scrive in una lettera aperta Antonella – vi ringrazio della vostra visita istituzionale presso il mio spazio all’ interno dell’area collettiva del FVG e anche alle varie aziende che hanno rappresentato la nostra regione. Vi scrivo in merito a quanto uscito a volantino sulla catena distributiva MD, proprio durante il periodo del Vinitaly e prima di Pasqua: la promozione ad un prezzo a dir poco vergognoso per la Ribolla Gialla Spumantizzata, € 1,99. Se pensiamo che il rilancio, o pensavamo, che il rilancio del sistema vinicolo friulano avesse come Bandiera la Ribolla Gialla, credo che qualche cosa nel sistema non abbia funzionato. Avevamo il Friulano…ci siamo bruciati pure quello insieme ad una dose generosa di denaro
Il Friuli V.G. necessita più che mai di confermare quanto la sua produzione vinicola sia d’eccellenza, tutto questo si ottiene spronando e premiando tutte le aziende che giorno dopo giorno che anno dopo anno hanno fatto crescere il sistema qualitativo vinicolo REGIONALE Anche la politica ha o dovrebbe avere un ruolo fondamentale e strategico, per la salvaguardia, tutela e promozione, del territorio e delle imprese
Stiamo scadendo nell’assurdità dei prezzi più bassi, credo sia necessaria una revisione delle strategie da mettere in campo per riportare o portare il comparto della viticoltura ai livelli decisamente di altro livello. Se l’idea è quella di portare all’impoverimento del territorio e delle aziende beh siamo proprio sulla buona strada. Spero si possa riflettere su questi aspetti che credo solo gli imprenditori possano evidenziare, ma che la politica deve ascoltare e affrontare”.