(di Enzo Russo) E’ la più antica azienda vitivinicola modenese che ha iniziato a produrre il Lambrusco fin dal lontano 1860. Il Marchio storico ‘Cleto Chiarli’ firma vini ottenuti dalla selezione delle migliori uve provenienti da oltre 100 ettari di vigneti di proprietà e dalle più vocate zone di produzione dei vini DOC dell’Emilia-Romagna. Dalla cantina escono diverse tipologie di Lambrusco che hanno conquistato un posto importante sui mercati nazionali ed esteri. Non ultimo, il prestigioso riconosimento della rivista americana Wine Spectator.
La potremmo chiamare “la rivincita del Lambrusco”, perché le caratteristiche organolettiche di questo vino fresco, profumato e spumeggiante, hanno saputo interpretare alla perfezione le nuove tendenze di consumo fuori casa e anche i gusti della nuova generazione. Perché questo successo? «Il Lambrusco è un vino che ha poca struttura – ci ha detto Anselmo Chiarli – è molto delicato, molto leggero e quindi per ottenere una buona bottiglia di qualità, un bravo produttore deve prestare particolare attenzione al vigneto e alla qualità dell’uva, deve impegnarsi molto di più nella cura e nel processo produttivo di tutta la filiera rispetto a vini più importanti. In compenso, però, il Lambrusco ha delle positività, come la freschezza, il fruttato molto spiccato, l’acidità molto accentuata che si bilancia con il residuo zuccherino un po’ più elevato rispetto agli altri vini e i profumi. Ecco, se tutti questi plus sono trattati in maniera adeguata, con attenzione, si può ottenere un Lambrusco di buonissima qualità che può stare alla pari di qualsiasi altro vino italiano».
Lambrusco Grasparossa VIGNETO CIALDINI 2017 è entrato nella “Top 100 Values” di Wine Spectator, la classifica dei cento migliori vini del mondo di prezzo uguale o inferiore a 25 $ stilata ogni anno dall’autorevole rivista americana. Vigneto Cialdini è stato inserito nella categoria Sparkling con il punteggio di 90/100.
Lambrusco Grasparossa VIGNETO CIALDINI 2018 è risultato il miglior Lambrusco nella classifica del magazine tedesco Falstaff, con il punteggio di 92/100. Ottimo risultato anche per il Sorbara Lambrusco del Fondatore 2018, che ha ottenuto il punteggio di 91/100.