Nel 2018 l’agricoltura veneta ha raggiunto un valore di ben 6,3 miliardi di euro, in crescita del +7,5% rispetto all’anno precedente. La buona performance è dovuta essenzialmente all’incremento quantitativodi alcune produzioni, in particolare della vite, mentre i prezzi hanno inciso in maniera piuttosto ridotta. E’ risultato invece in leggero calo il valore della produzione degli allevamenti. Cereali e grandi colture in altalena come pure l’ortofrutta. Il numero di imprese agricole iscritte nel Registro delle Camere di Commercio del Veneto è sceso a 63.186 aziende (-0,7% rispetto al 2017), proseguendo il trend negativo registrato negli ultimi anni. Sul versante import/export è diminuito il saldo negativo della bilancia agroalimentare veneta, scesa a circa 305 milioni di euro (-12,4% rispetto al 2017). In pratica, sono aumentate le esportazioni, che hanno raggiunto i 6,79 miliardi di euro (+0,4% rispetto al 2017), mentre si sono leggermente ridotte le importazioni, che hanno sfiorato i 7,1 miliardi di euro (-0,3%).

Sono questi alcuni dei tanti dati che emergono dall’atteso Report di inizio estate di Veneto Agricoltura sull’andamento dell’agroalimentare regionale dell’anno precedente. Vediamo ora più nei dettagli i risultati raggiunti da alcuni comparti e le primissime indicazioni sull’andamento dei primi mesi del 2019, ricordando che il Report completo può essere scaricato dal seguente indirizzo web: http://www.venetoagricoltura.org/congiuntura/

Cereali e colture industriali

Andamento climatico sfavorevole per i cereali autunno-vernini che ha determinato un decremento delle rese del -12,1% per il frumento tenero e del -10,6% per il grano duro. In aumento invece la produzione complessiva del frumento tenero (+15%), mentre per l’orzo il calo è stato del -8%. Il mais ha visto crescere le rese di oltre l’11%, ma la diminuzione della superficie coltivata (137 mila ettari, -17% sul 2017) ha determinato una contrazione della produzione del -5,6%. Per la soia le rese sono aumentate del +11,8% per una produzione complessiva pari al+19,4% sul 2017). Male tabacco e barbabietola che hanno risentito di problemi fitosanitari legati al clima e alla cimice asiatica. Bene girasole, al cui ampliamento delle superfici (+21,6%) è corrisposto un aumento della produzione del 28% per via dell’incremento delle rese di oltre il 5%. In calo del 9% la resa della colza per le stesse problematiche manifestate dalle colture autunno-vernine. Listini in crescita per mais, frumento tenero, orzo, riso, girasole e tabacco, negativi per barbabietola, soia e frumento duro.

Colture ortofrutticole

Nel 2018 le superfici investite a orticole sono scese nel Veneto a circa 26.700 ettari (-3% rispetto al 2017). Si stima che le orticole in piena aria, che rappresentano il 75% degli ortaggi coltivati in Veneto, possano attestarsi su circa 23.400 ettari (-4%), mentre le orticole in serra, stimate in circa 3.850 ettari, si riducono del -2,8%; in aumento le piante da tubero (3.270 ha, +5%). Il valore della produzione ai prezzi di base di patate e ortaggi viene stimato a circa 690 milioni di euro, in aumento del +2,5% circa rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda la frutticoltura, le superfici investite sono state pari a 17.700 ettari, con un calo del -0,4%, mentre l’olivo è in salita con 5.106 ettari (+2,6%). Il valore della produzione di frutta fresca ha sfiorato i 300 milioni di euro, salendo del +27,8% rispetto all’anno precedente, anche grazie alle buone condizioni climatiche e all’entrata in produzione di nuovi impianti. Produzioni e rese più che raddoppiate per l’olivo.

Florovivaismo

Il numero di aziende attive nel florovivaismo è sceso nel 2018 a 1.451 unità (-2,4% rispetto al 2017). In calo le superfici in piena aria (1.930 ha, -5%), mentre registrano un calo più contenuto gli ettari in coltura protetta (650 ha, -1%). La produzione complessiva regionale è rimasta sostanzialmente invariata attestandosi su circa 1,6 miliardi di piante, con l’83% della quale di natura vivaistica. 

Vitivinicoltura

La vendemmia 2018 ha segnato diversi record. La produzione di uve si è attestata sui 16,4 milioni di quintali (+48,9% sul 2017, che però era stata un’annata scarsa). Di conseguenza, anche la produzione di vino è cresciuta, segnando un +51,8% rispetto all’anno precedente. La superficie vitata è pari a 86.973 ha, con un rialzo annuo del +8,4%. Anche nel 2018 il vino veneto, che per il 68% è di tipo DOC/DOCG,  da solo ha rappresentato il 35,8% dell’export italiano del settore. Si pensi che nell’ultimo anno il Veneto ha esportato vino per ben 2,2 miliardi di euro, con un rialzo annuo del +3,6%.

Zootecnia

In Veneto nel 2018 sono state prodotte 1,18 milioni di tonnellate di latte (+0,4% sul 2017) per un valore in leggera flessione pari a 415 milioni di euro (-0,5%), dovuto ad un lieve calo del prezzo del latte crudo attestatosi sui 36,29 euro/hl. La produzione di carne bovina è diminuita del -1% pari a 171.400 tonnellate. Il valore della produzione veneta è risultata pari a 420 milioni di euro. Nella nostra regione sono presenti circa 6.500 allevamenti da carne con almeno 1 capo (-7% rispetto al 2017).

Primi risultati del 2019

Dalle prime indicazioni fornite dagli operatori, sembrano tenere le superfici coltivate a frumento tenero, mentre dovrebbero diminuire quelle a frumento duro (-10/-15%). Per le colture a semina primaverile le superfici a barbabietola dovrebbero aumentare di circa un migliaio di ettari, mentre si stima una ripresa degli investimenti a mais granella (140.000/150.000 ha,+5/10%) a scapito delle superfici coltivate a soia che si prevedono in calo (145.000/150.000 (-5/10%).

Il vigneto veneto sta facendo i conti, ma è in fase di recupero, con le conseguenze delle abbondanti precipitazioni di aprile e maggio, mesi questi caratterizzati anche da temperature al di sotto della media stagionale. I dati previsionali della vendemmia saranno comunque presentati il prossimo 27 agosto a Legnaro (Pd) nel consueto appuntamento prevendemmiale del Trittico Vitivinicolo Veneto. Il primo trimestre 2019 vede il Veneto esportare vino per oltre mezzo miliardo di euro, con un ulteriore rialzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,7%). Nel ranking italiano, il Veneto si conferma al primo posto con circa 504 milioni di euro di export di vino, doppiando di fatto il Piemonte, la Toscana e, ancor più, il Trentino-Alto Adige.

Nei primi mesi del 2019 le consegne venete di latte sotto leggermente scese (-3% rispetto allo stesso periodo del 2018). Le quotazioni del latte sono invece in aumento del +9/10% con valori pari a 40 euro/hl. Buone anche le quotazioni dei principali formaggi, tutte in aumento. Nei primi mesi del 2019 le quotazioni degli animali da macello (Charaloise e Limousine) sono su buoni livelli: intorno ai 2,6 euro/kg il primo e sopra il 2,8 euro/kg il secondo. Su valori più contenuti i baliotti delle razze da carne.