(di Elisabetta Tosi) E’ una realtà produttiva che tocca 6 regioni dislocate tra Nord, Centro e Sud, lavora le uve di quasi 6 mila ettari e si compone di 7 distinte cantine sociali: The WineNet, prima rete d’impresa di cooperative italiane, è una iniziativa di successo. In una serata conviviale di pre-Vinitaly organizzata per importatori e giornalisti, presidenti e direttori delle sette cantine hanno fatto il punto della situazione, a distanza di 5 anni dalla sua fondazione e dopo questi due lunghi anni di pandemia.
I risultati sono più che positivi: l’iniziativa sta incontrando sempre più interesse nel settore, al punto che la lista di candidati che vorrebbero entrare a far parte della rete si sta allungando, “perchè hanno visto che questa formula funziona – ha spiegato il presidente del gruppo, l’enologo e direttore generale di Cantina di Negrar, Daniele Accordini – Dal Piemonte alla Sicilia c’è voglia di comunicare l’Italia. In questi due anni non siamo mai stati fermi: nati come rete d’impresa, da poco siamo diventati anche una società che vende online. Abbiamo il nostro market place: una piattaforma online che propone 140 nostri prodotti. Siamo tutte cooperative di primo grado – ha continuato Accordini – il che significa che abbiamo il controllo del prodotto dal campo alla bottiglia, e questa è una garanzia per i consumatori”.
Si sa che il mondo dell’agricoltura, in realtà, non si è mai fermato del tutto, nemmeno durante i periodi di maggiori restrizioni, perchè la Natura non va mai in lockdown e bisogna continuare a occuparsene.
“Durante questo periodo noi abbiamo investito in e-commerce, nel restyling di alcune linee di prodotto e nello sviluppo di altri vini ai quali pensavamo già da tempo – ha raccontato il presidente della cantina La Guardiense (BN), Domizio Pigna – A questo Vinitaly perciò presentiamo uno spumante da uve Falanghina che all’estero sta già incontrando un buon apprezzamento”.
Novità anche in casa delle altre cooperative: la Cantina di Pertinace (zona Barbaresco) presenta un vino che vuol essere di primo approccio, da tutti i giorni: il Langhe Rosso “Pertì”, il cui nome è un gioco di parole tra il nome dell’azienda e la dedica ad un ideale consumatore, mentre la cantina Vignaioli Morellino di Scansano ha portato il Ciliegio Riserva “Capoccia”. Per questo Vinitaly la Cantina di Negrar ha preparato più di una nuova etichetta, tra cui un vino indirizzato ad un pubblico giovane.
“Al di la’ del fatto commerciale, fare rete significa questo: creare connessione tra le persone, essere in sintonia, condividere valori – ha detto il presidente di CVA Canicattì, Giovanni Greco, al quale ha fatto eco Giuseppe Altino, dell’abruzzese Cantina Frentana: “Per noi questa rete d’impresa è stata fondamentale, perchè ci ha permesso di confrontarci, conoscere modi diversi di fare impresa, di crescere. Se la nostra cantina ha cambiato passo, molto lo dobbiamo a The WineNet. Associarsi rende più forti”.