Il Legui è uno storico amaro argentino conosciuto in tutto il mondo, è fatto con una ricetta che parla di erbe aromatiche tradizionali, caramello, 29,9 ° di alcol e di leggenda…Un detto popolare dice che il Legui serve a “spaventare i mali dell’inverno”. Perfetta sintesi per questa bevanda “nativa” della provincia di San Juan, ottenuta dalla canna da zucchero. Tuttavia, uno sguardo all’etichetta fa sorgere ancora la domanda che suscitò anche in passato la curiosità di tutto il mondo: Cana Legui, come viene chiamata in tutta l’Argentina, si usa “a la cabeza”, perché ha come simbolo un cavallo? La risposta è ovvia per chiunque provenga da Rio de la Plata, ma qui va spiegata.  “Legui” è il soprannome del fantino uruguaiano Irineo Leguisamo, l’amico più vicino di Carlos Gardel … e al quale questo liquore al 100% argentino rende omaggio. A molti “portegni”, come vengono soprannominati i cittadini di Buenos Aires, ha sempre disturbato che Ireneo Leguisamo vantasse orgini uruguayane. Lo sentono infatti profondamente proprio.   Leguisamo (1903-1985) nacque ad Arerunguá, in Uruguay. Ma le sue imprese piu’ importanti sono state fatte in Argentina, dove si è stabilito sin da tenera età.
Nel 1920, Irineo incontrò Carlos Gardel nell’ippodromo di Maroñas, situato alla periferia di Montevideo. E iniziò qui un’amicizia che non avrebbe avuto fine. “Carlitos” diede splendida voce a  “Leguisamo Solo”, un tango in onore anche a Lunatico, il suo cavallo vincente . “Leguisamo solo”, è così diventato un inno per tutti gli amanti degli ippodromi. “Legui” ha corso più di 12 mila gare nella sua vita. Si è ritirato nel 1973, a 70 anni, dopo aver vinto a San Isidro e a Palermo con i cavalli di Palito Ortega. “Leguisamo Solo”  racconta di quell’habitat febbrile dell’ippodromo che scuoteva le gole ogni volta che “Legui” cavalcava i suoi cavalli realizzando imprese memorabili. Come il 13 dicembre 1931, quando nell’Ippodromo di Palermo, a Buenos Aires, accadde l’inimmaginabile. Su otto corse di cavalli disputate, un fantino ne vinse sette, arrivando  secondo nell’ottava. Irineo Leguisamo,  appunto, il “Maestro”, il “Pulpo”, l'”Eximio” – come lo chiamava il suo amico Carlos Gardel. “¡Leguisamo al trote!… y el Pulpo cruza el disco triunfal”. Cantava Gardel. La sua miglior annata fu nel 1944 quando Leguisamo vinse addirittura 144 gare. Legui morì nel 1985 a Buenos Aires e riposa nel cimitero della Chacarita, vicino anche nella morte al suo amico di vita Carlos Gardel.
Importato da Guido Favaro, italo argentino , di World of Flavours di Milano, primo e storico distributore di prelibatezze argentine in Italia: «E’ uno dei prodotti che piu’ vendiamo da oltre 15 anni – racconta – . Debuttò sul mercato per la prima volta nel 1925 da Orandi e Massera.  Attualmente è  prodotto dalla storica distilleria Campari Argentina S.A. per conto di Diageo Argentina S.A. E’ distribuito dal Grupo Peñaflor. Si beve liscio o con ghiaccio.