Il Consorzio del Garda DOC sceglie la continuità e premia la linea dirigenziale portata avanti dal presidente uscente Paolo Fiorini, riconfermato alla guida del Consorzio per i prossimi tre anni.
La decisione è stata presa all’unanimità nel corso dell’ultimo cda, venerdì 1 aprile, che ha quindi rinnovato la fiducia a Fiorini, subentrato due anni fa alla guida dell’ente consortile dopo la prematura scomparsa di Luciano Piona. Quattro nuovi membri entrano a far parte del consiglio di amministrazione, mentre alla vicepresidenza sono stati eletti il veronese Giovanni Verzini e la bresciana Giovanna Prandini.
«Ringrazio per la fiducia che mi è stata dimostrata – sottolinea Fiorini – e ribadisco la volontà da parte mia e del consiglio di amministrazione di proseguire le nostre attività lungo la via tracciata da Piona. In particolare puntiamo ad accrescere la riconoscibilità dei vini varietali del Garda accanto ad un costante impegno nella promozione delle nostre bollicine».
Quella del Garda è una denominazione giovane, nata nel 1996, e frutto di una visione moderna del vino: essa infatti spicca per i vini varietali, insieme allo spumante, ed insiste su dieci denominazioni storiche distribuite tra le province di Verona, Brescia e Mantova.
La natura interregionale della denominazione determina all’interno della doc un forte dinamismo e un confronto costruttivo tra produttori. A tale riguardo non è un caso che nell’ultimo anno abbiano aderito al consorzio cinque cantine fortemente strutturate.
«Tra gli obiettivi che come consorzio ci stanno particolarmente a cuore – aggiunge Paolo Fiorini – vi è quello di fare una comunicazione di qualità con azioni promozionali di livello. Raccontare il Lago di Garda non più solo come meta turistica ma anche come genius loci enologico. Dobbiamo veicolare questo messaggio forte prima di tutto all’intero del bacino del Benaco, e in tale direzione il Vinitaly alle porte sarà una piazza strategica».