Nonostante una lunga fase espansiva, con risultati eccezionali sui mercati internazionali, il sistema-vino italiano si confronta oggi con una imprevista fase di instabilità legata essenzialmente a due sfide: il cambiamento climatico, con l’innalzamento delle temperature e la riduzione delle acque disponibili; la crescita del costo delle materie prime energetiche (che a loro volta portano al rialzo la fornitura di materie prime quali vetro, capsule, trasporti ecc). Per restare competitive, e per rispondere anche ad una domanda sempre più crescente di vini sempre più sostenibili, le cantine hanno imboccato la strada del risparmio energetico, dell’autoproduzione e del trattamento e potabilizzazione delle acque reflue.
Una nuova sfida tecnologica – qui il nostro video -, la seconda grande rivoluzione in cantina nel volgere di pochi decenni. «E’ vero, il momento appare complesso rispetto al recente passato, ma offre anche delle importanti opportunità per migliorare le cantine, ottimizzarne i consumi energetici ed aumentarne la competitività – sottolinea Elia Cubi, CCO di Cubi Srl, società veronese dell’impiantistica che ha seguito, fra le altre, la nuova cantina Pieropan, collabora con Tommasi in Oltrepò Pavese e con la Cantina di Negrar – . Davanti a costi dell’energia crescenti, o comunque dall’andamento non prevedibile, diventa indispensabile andare a vedere come e dove si consuma energia così da abbatterne gli sprechi e, nel caso di nuove realizzazioni di impianti produttivi, scegliere già in fase di progettazione soluzioni in grado di ottimizzare i consumi. Non si tratta di cose da poco: l’efficientamento può portare a riduzione dei consumi sino al 30-40%. A questo si possono aggiungere sistemi per l’autoproduzione di energia. Qui entrano in campo anche altri aspetti: la paesaggistica e l’obbligo di non sacrificare suoli preziosi per l’agricoltura. Ciò nonostante, si possono individuare le soluzioni più idonee e l’autoproduzione, non dimentichiamolo, non soltanto abbatte i costi ma migliora l’impronta carbonica complessiva della cantina».
Di solito la tecnologia è appannaggio delle realtà di maggiori dimensioni… «Non è questo il caso – risponde il professor Francesco Vetrò, presidente CDA di Cubi -. È vero che il sistema-vino sta assistendo ad una fase di concentrazione con la riduzione del numero dei produttori sul mercato, ma è altrettanto vero che l’innesto di tecnologie ambientali migliora la competitività delle imprese, permette loro di garantirsi margini adeguati. Convertire l’energia solare in energia elettrica grazie ad un impianto fotovoltaico è sicuramente vantaggioso sia in termini ambientali sia in termini economici. Cubi può aiutare gli operatori a valutare puntualmente il vantaggio economico ed ambientale che può generare l’installazione di un impianto fotovoltaico affiancando le cantine fin dallo studio di un Business Plan dedicato all’identificazione del costo totale di realizzazione del progetto e le spese di mantenimento, da un lato, e gli introiti complessivi generati dall’installazione nel tempo; introiti anche indiretti, in termini di ‘risparmio economico generato dall’utente’. La nostra filosofia d’approccio è molto chiara al riguardo: da un grande male può nascere un grande bene; ma serve studiare il momento contingente, cogliere il cambiamento ed individuare le opportunità di business ad esso connesse. Solo così il momento congiunturale può essere vissuto