Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di Masi Agricola S.p.A., società quotata nell’AIM Italia e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, che ha approvato il progetto di bilancio e il bilancio consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017.  Questi i principali indicatori della prima cantina italiana a “capitale diffuso”.

  • Ricavi netti 64,4 milioni di euro (63,9 mln di euro nel 2016, +1%)
  • EBITDA 13 milioni di euro (13 mln di euro nel 2016)
  • EBIT 10,2 milioni di euro (10,3 mln di euro nel 2016)
  • Utile netto 6,7 milioni di euro (6,3 mln di euro nel 2016), in crescita del 7% sull’esercizio precedente e del 13% sull’esercizio precedente redatto ai sensi dei principi contabili italiani
  • Indebitamento finanziario netto 9 milioni di euro (6,7 mln di euro al 31 dicembre 2016)
  • Patrimonio netto consolidato 122,2 milioni di euro (119 mln di euro al 31 dicembre 2016, 108,8 mln di euro alla stessa data applicando i principi contabili italiani)
  • Dividendo proposto pari a 10 cents per azione (in aumento di 1 cent rispetto al dividendo distribuito l’anno scorso), con yield del 2,33% rapportato al prezzo del 12 giugno 2018

Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola, ha dichiarato: «L’adozione dei principi contabili internazionali, conseguenza dello status di emittente diffuso, costituisce per Masi un ulteriore passo nell’applicazione di practice e strumenti da azienda di primo livello, rimarcando la nostra vocazione all’innovazione nell’ambito del mondo del vino italiano; ha permesso inoltre di esprimere con maggiore efficacia la patrimonialità del Gruppo. Queste due positività danno credito della riuscita nel coinvolgimento degli investitori retail anche proponendo lo “Schema-Masi”, inteso come investimento da apprezzare per tutte le sue particolarità (si veda anche il Masi Investor Club) e non solo in ottica puramente finanziaria. Nel merito dei risultati sottolineo la redditività, che si è mantenuta ancora una volta elevata rispetto al settore confermando le nostre aspettative, pur scontando l’esercizio qualche difficoltà nei volumi delle vendite (in linea con il segmento in cui operiamo) e un meteo penalizzante per la produzione. Inoltre, nel 2017 il Gruppo si è impegnato allocando significative risorse per l’integrazione post-acquisizione di Canevel e per lo sviluppo delle attività di Masi Wine Experience: gli attesi primi risultati già si percepiscono nei primi mesi di quest’anno».
Dopo l’IPO su AIM Italia (primo giorno di negoziazioni 30 giugno 2015), riservata a investitori istituzionali e professionali, le azioni di Masi Agricola S.p.A. sono state scambiate anche tra piccoli investitori privati non professionali, con una progressiva significativa espansione del cosiddetto “azionariato retail”: questo anche per una volontaria politica della Società, volta al contatto nei confronti di investitori che possano essere interessati a combinare una logica di investimento propriamente finanziaria con una prospettiva metaeconomica di interesse culturale ed esperienziale verso un’azienda e un marchio protagonisti nell’affascinante mondo dei vini premium