L’Amarone, vino contadino e nobile in pari tempo, partito dalla Valpolicella è diventato nel mondo emblema di un Made in Italy di qualità capace di scardinare vecchi concetti e coniandone nuovi come la definizione che più gli appartiene “vino moderno dal cuore antico”. A questo eccezionale vino è dedicato il libro “Mister Amarone. Un Uomo e un Vino dal Veneto al Mondo” di Kate Singleton, edito da Mondadori Electa e presentato ufficialmente oggi a Verona presso la Società Letteraria; un secondo analogo importante appuntamento a Milano si terrà il 30 maggio presso la libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele II. Buona parte della storia e dell’attualità dell’Amarone è raccontata con le parole di Sandro Boscaini, Presidente di Masi Agricola, riconosciuto suo autorevole ambasciatore e riconosciuto esperto del settore vitivinicolo.
La presenza dell’autrice, giornalista inglese esperta di prodotti italiani di territorio, del direttore di Telearena Mario Puliero e Sandro Boscaini, Presidente di Federvini e Masi rappresenterà l’occasione per mettere a confronto due modelli di eccellenza della vitivinicoltura veneta Prosecco e Valpolicella/Amarone, due fenomeni di grande successo del vino Made in Italy. Il Prosecco, che ha contribuito da mattatore alla notevole crescita delle bollicine italiane all’export – secondo Nomisma nel quinquennio 2012-2017 si è registrato un aumento del 117,5% – e il Valpolicella che, trainato dall’Amarone, si è decisamente internazionalizzato – quasi 2/3 della produzione è venduta all’estero – senza il quale i rossi italiani non sarebbero cresciuti di quel pur modesto 15,8% negli ultimi cinque anni. I modelli vitivinicoli che i due vini esprimono sono del tutto differenti: per il Prosecco, nel vigneto la monocoltura del Glera e nel mercato lo spumante come mono-offerta; per il Valpolicella, nel vigneto il mantenimento delle varietà autoctone, anzi il recupero di varietà secondarie come l’Oseleta, la Forselina, ecc. e nel mercato una piramidalità di offerta che copre le diverse fasce di prezzo e le diverse occasioni di consumo. Due modelli di successo che stanno portando eccezionale valore economico al vigneto e alle rispettive filiere: il ricavo per ettaro per entrambi è circa tre volte quello della media delle altre aree DOC italiane. Degna di attenzione la realtà valpolicellese con al vertice l’Amarone e il Recioto, e a seguire il Ripasso, il Valpolicella Classico Superiore, fino al Valpolicella di pronta beva. Una proposta di vini proveniente dagli stessi vigneti e dalle stesse uve, invidiata in tutto il mondo, e creata nella storia da produttori geniali attraverso un’intrigante e magica interazione tra territorio, uve e metodo di produzione. All’Amarone spetta il primato di vino di classe veneto e italiano, come tale è driver di tutti i vini veronesi. Ci si soffermerà sulle specificità di questo vino e sulla responsabilità dei produttori a mantenerlo intatto nei suoi valori e conseguentemente nella sua autenticità e originalità.