Mantiene complessivamente le sue posizioni l’export vinicolo italiano verso gli USA che, secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute, nel primo trimestre dell’anno, ha fatto registrare una diminuzione del 1% in quantità e un incremento del 11,3% in valore, contro un incremento del 1,3% in quantità e del 1,5% in valore del corrispondente periodo del 2017.
L’andamento delle esportazioni italiane è in linea, secondo il presidente dell’Italian Wine & Food Institute, Lucio Caputo, con quello complessivo del mercato di importazione americano che nei primi tre mesi dell’anno ha fatto registrare una diminuzione del 4,4% in quantità ed un incremento del 11,1% in valore contro un incremento del 10% in quantità e del 7,3% in valore del corrispondente periodo dello scorso anno.
Complessivamente, l’Italia è passata dai 600.920 ettolitri, per un valore di $ 306.309.000, del primo trimestre del 2017, ai 594.850 ettolitri, per un valore di $ 341.227.000, del primo trimestre dell’anno in corso.
La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 24,9% in quantità e al 30,5% in valore (contro il 24,1% in quantità e il 30,4% in valore del corrispondente periodo del 2017) mentre si è mantenuto stabile il prezzo medio dei vini italiani imbottigliati pari a $ 5,90 al litro contro i $ 3,11 dell’Australia e i $ 9,43 della Francia.
Le importazioni complessive statunitensi, sono ammontate a 2.384.100 ettolitri, per un valore di $1.118.764.000, contro i 2.493.190 ettolitri, per un valore di $1.006.745.000, del corrispondente trimestre del 2017.
Sostanziali diminuzioni si sono invece verificate nelle importazioni dall’Australia e dall’Argentina che hanno subito pesanti contrazioni nelle loro esportazioni di vini non imbottigliati (rispettivamente -35,4% e -80,4%).
La classifica dei principali fornitori del mercato americano vede in testa, nel periodo in esame, l’Italia seguita da Australia, Cile, Francia e Nuova Zelanda in quantità e da Francia, N. Zelanda, Australia e Cile in valore.
Le importazioni dall’Australia sono risultate pari a 442.720 ettolitri per un valore di $ 85.796.000 contro i 569.820 ettolitri, per un valore di $ 97.019.000, del corrispondente periodo dell’anno scorso con un riduzione del 22,3% in quantità e del 11,5% in valore.
Le importazioni dal Cile sono passate da 405.340 ettolitri, per un valore di $ 74.693.000, del primo trimestre del 2017 a 405.500 ettolitri, per un valore di $ 71.519.000, del trimestre in corso, con una riduzione in valore del 4,2%.
Le importazioni dalla Francia, sempre secondo la nota dell’IWFI, sono passate 291.600 ettolitri, per un valore di $ 243.709.000, del primo trimestre del 2017 a 333.810 ettolitri, per un valore di $ 308.450.000, del primo trimestre dell’anno in corso con un aumento del 14,5% in quantità e del 26,5% in valore.
Le importazioni dalla Nuova Zelanda sono passate da 186.180 ettolitri, per un valore di $ 99.561.000, del primo trimestre del 2017, a 233.810 ettolitri, per un valore di $131.142.000 del primo trimestre dell’anno in corso con un aumento del 25,6% in quantità e del 31,7% in valore.
Le importazioni dall’Argentina sono passate da 180.350 ettolitri, per un valore di $66.533.000 del primo trimestre del 2017, a 121.670 ettolitri, per un valore di $58.656.000 del primo trimestre dell’anno in corso con un decremento del 32,5% in quantità e del 11,8% in valore.
Positivo infine, sempre secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, l’andamento delle esportazioni degli spumanti italiani che sono passate da 145.810 ettolitri, per un valore di $74.569.000, del primo trimestre del 2017, a 167.150 ettolitri, per un valore di $ 95.846.000, del primo trimestre dell’anno in corso, con un aumento del 14,6% in quantità e del 28,5% in valore. La quota di mercato degli spumanti importati dall’Italia è risultata pari al 61,7% in quantità e al 42,6% in valore.