(di Bernardo Pasquali). Se c’è una cosa su cui il Molise detta legge è la qualità del grano. Anche se, per estensione e quantitativi, è la Puglia ad essere considerata il “granaio d’Italia”, per quanto riguarda le piccole parcelle di grani antichi e la qualità dei terreni e del clima, la terra molisana offre una qualità media sempre molto alta. Il clima è il valore che lo differenzia da tutto il resto d’Italia. Non pensate al sud caldo e umido. Il Molise è una regione “fredda” per la sua altitudine media e per le correnti d’aria che si insinuano tra il Gran Sasso e il mare. Per questo motivo i grani maturano più lentamente e la quantità di germe e di proteine è sempre particolarmente alta. Un valore questo inestimabile, soprattutto al giorno d’oggi.
Meri Rose del Rosso è la figlia di Rosa Maria che nel 1977 ha creato un piccolo gioiello dell’arte panificatoria italiana. In un piccolo paese dell’entroterra molisano che guarda verso la Campania. Il panificio Rosa Maria Vittoria è senza dubbio uno dei più significativi esempi di antica tradizione popolare regionale. “Il pane è certamente il nostro must e il prodotto per cui ci conoscono in tutta Italia – afferma Meri – ma qui da noi siamo conosciuti anche per i nostri casciatelli, messi in commercio da mamma, soprattutto quelli con sola ricotta dei pastori del nostro territorio. La treccia di Pasqua con un ripieno morbido di mandorla; tutti i nostri prodotti lievitati da forno partono da un lievito madre di più di settant’anni”.
La qualità la fanno gli ingredienti prima di tutto
“Certamente! La nostra filosofia di piccolo forno di paese ha da sempre privilegiato la ricerca di materie prime provenienti dai nostri territori. Le farine, ad esempio, o sono molisane o provengono da piccoli molini di paesi vicini a noi, con cui abbiamo un rapporto decennale”. Meri è una grande attivista Slow Food e con i suoi prodotti è ambasciatore di questa terra in giro per l’Italia.
Siete un gioiellino conosciuto soprattutto per i numerosi riconoscimenti ottenuti negli anni.
“Si, a dire il vero, il prestigioso Premio Roma sul miglior Pane Italiano artigianale è stato quello che ci ha fatto conoscere un pò di più in giro per l’Italia. Nel 2016 siamo stati Terzi Classificati con il pane di patate e grano duro “Nonna Filomena”; nel 2018 Primi Classificati con il pane di grano duro Senatore Cappelli; nel 2020 ancora Terzi Classificati con il pane di Grano Duro. Quello che ci ha portato notorietà, nel mondo del Food Italiano, è senza dubbio, il Premio dell’Accademia Nazionale della Cucina e il riconoscimento all’Imprenditrice Maria Rossi Sabelli”.
La vostra è una famiglia di emigranti di ritorno?
“Si, abbiamo vissuto in Belgio e da quel paese e da quella cultura gastronomica, la mia mamma, in modo particolare, si è portata anche la tradizione delle Gallette, per cui noi siamo particolarmente conosciuti qui in provincia di Campobasso.”
Siete un classico forno di famiglia.
“Siamo quattro fratelli ancora fortunatamente “sorvegliati” dai nostri due straordinari genitori, Rosa Maria Vittoria e Michele. Siamo un forno di famiglia e di territorio.Un piccolo borgo il nostro, arroccato in alta collina, a metà strada tra Campobasso e Benevento, nel cuore del magico e antico Sannio. E’ una zona tranquilla, e come non può esserlo il Molise, facilmente raggiungibile, a due passi da una delle zone archeologiche più importanti d’Italia, l’Altilia”.
In che modo cercate di essere innovativi e sostenibili?
“Anche se produciamo storia e tradizione molisana, non abbiamo mai pensato che fermarci fosse la soluzione giusta. Per questo abbiamo scelto da sempre la ricerca e l’innovazione, sia dal punto di vista della produzione sia dal punto di vista della comunicazione e del marketing. Lo abbiamo sempre fatto in puro stile “molisano”, senza fretta, ma siamo riusciti comunque ad arrivare ai nostri traguardi con efficacia e successo.
La nostra sfida per il futuro si chiama digitale e delivery. Un progetto nato da poco e che porterà il nostro Panificio a casa di tutti gli italiani che amano il sapore di antico e autentico. Per quanto riguarda la sostenibilità è ormai da anni che abbiamo eliminato il più possibile qualsiasi ingredienti di natura chimica nei nostri prodotti e abbiamo soprattutto eliminato gli sprechi. Il pane è sacro e come tale da noi ogni piccolo granellino e briciola viene riconvertito in altri prodotti per la cucina dell’uomo o dei nostri amici animali”.
Per chi volesse visitare questo piccolo gioiello incastonato nella terra sannita, basta andare in via Regina Margherita 25 a Cercepiccola! Si torna indietro tra silenzi e un mondo che sembra appeso al fluttuare del tempo. Per questo il pane è più buono!