“Sasse-Rami”, azienda pilota e dimostrativa di Veneto Agricoltura, con sede a Ceregnano (Ro), rappresenta non solo un importante scrigno per la conservazione della biodiversità animale e vegetale ma anche un laboratorio “a cielo aperto” dove si effettuano prove sperimentali di grande interesse a livello regionale e nazionale; un esempio? Gli impianti sperimentali di pioppeto e di paulownia, agli innovativi sistemi di subirrigazione, ecc.
La recente messa a dimora di 672 piante di nocciolo (Corylus avellana), per la costituzione di un innovativo impianto-pilota, rappresenta quindi per l’Agenzia regionale e la stessa azienda “Sasse-Rami” un ulteriore passo in avanti nel campo della ricerca e della sperimentazione.
Il progetto “Noccioleto”, nato d’intesa con Confagricoltura Rovigo, prende il via da un dato di fatto e di mercato, ovvero il crescente interesse per questo frutto da parte dall’industria agroalimentare. Sono sempre più numerose, infatti, le proposte che alcuni grossi marchi dell’industria dolciaria italiana ed europea fanno agli agricoltori affinché coltivino nocciolo, una Betulacea originaria della penisola balcanica, il cui frutto è ricco di vitamina “E”, fitosteroli, importanti per la salute del cuore, e grassi monoinsaturi utili per abbassare i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Insomma, le nocciole presentano un mix di straordinarie proprietà che fanno “gola” all’industria dolciaria (pensiamo alle famose creme da spalmare…) ma anche per la preparazione di innovativi snack alternativi.
Il progetto di Veneto Agricoltura avviato a “Sasse-Rami”, coinvolge anche il dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università di Perugia, città della cioccolata…, a conferma che da queste prove sperimentali sono attesi risultati che potrebbero rivelarsi di grande utilità per l’intera filiera. La sperimentazione fornirà inoltre dati per valutare l’adattabilità del nocciolo nell’area polesana, zona fin qui priva di “storicità” per questa coltura. Si cercherà di individuare le varietà più adeguate, la tipologia di piante più vantaggiosa (piante da pollone, da innesto, micropropagate) e le tecniche di coltivazione da utilizzare (forma di allevamento, potatura, controllo dei parassiti, ecc.).
Il nuovo noccioleto si estende su una superficie di poco più di un ettaro; le piante sono disposte su 7 file distanti 5 metri l’una dall’altra, per ogni fila sono state messe a dimora 96 piante distanti 4 metri, per un investimento complessivo di 500 piante/ettaro. Per l’irrigazione del campo si è optato per un impianto di subirrigazione con ali gocciolanti interrate. Le varietà messe a dimora sono: Tonda Giffoni, Tonda Romana, Tonda Gentile delle Langhe, Tonda Francescana®, varietà brevettata dall’Università di Perugia, ottenuta da un incrocio di Tonda Giffoni per Tonda Romana.