Cavit raggiunge il traguardo dei 75 anni di attività, confermando la solidità di un modello basato sul sistema cooperativo di secondo grado che riunisce undici cantine sociali e oltre 5.250 viticoltori trentini pari ad oltre il 60% della superficie vitata provinciale. La varietà di questi terreni, coltivati artigianalmente con il supporto tecnologico del team agronomico, permette a Cavit di valorizzare le diverse caratteristiche delle uve nelle varie annate, destinandole alle linee di prodotto più appropriate. Un approccio integrato che consente di mantenere standard qualitativi costanti indipendentemente dalle variazioni climatiche che possono influenzare singole aree, garantendo una qualità elevata, costante, omogenea e coerente nelle diverse fasce di mercato, dal canale horeca alla grande distribuzione.
“Abbiamo consolidato un modello unico” sottolinea Enrico Zanoni, nella foto qui sopra, DG di Cavit, “che ci permette di gestire la complessità di numerose aree viticole in modo integrato, caratteristica distintiva di una realtà strutturata come la nostra“. E aggiunge: “Il mercato del vino sta vivendo una fase di profonda trasformazione. I consumatori sono oggi più consapevoli e attenti nelle loro scelte, privilegiando prodotti che offrono un reale valore. In questo contesto, la nostra filosofia – da sempre incentrata sulla qualità accessibile – si sta dimostrando particolarmente attuale e risponde efficacemente a questa evoluzione dei consumi”.
Negli anni, Cavit ha costruito la propria impostazione strategica sulla diversificazione lungo tre direttrici principali: canali distributivi, linee di prodotto e mercati geografici.
Questa visione ha portato l’azienda a sviluppare un’offerta articolata che abbraccia diverse fasce di mercato. La linea Mastri Vernacoli, destinata alla Grande Distribuzione, rappresenta l’espressione più ampia della filosofia di qualità accessibile. Bottega Vinai risponde invece alle esigenze del canale Horeca con prodotti di maggiore struttura e complessità. Altemasi, fiore all’occhiello dell’azienda, esprime l’eccellenza nella produzione di spumanti metodo classico Trentodoc. Cavit mantiene inoltre un focus su produzioni più selezionate, come la linea Il Maso, che riflette la cura artigianale della piccola boutique.
Sul fronte dei mercati internazionali, l’export rappresenta oggi oltre il 76% del volume d’affari del Gruppo, risultato di una strategia di lungo periodo basata su un attento lavoro di posizionamento e sulla diversificazione dei mercati di sbocco, che ha consentito a Cavit negli ultimi decenni di costruire una presenza capillare e consolidata in numerosi Paesi.
Gli Stati Uniti, in particolare, rappresentano uno dei mercati più strategici per il portfolio Cavit. All’indomani dell’introduzione dei nuovi dazi sui vini europei, l’azienda ha definito il proprio orientamento a fronte di un’analisi approfondita sull’elasticità al prezzo e sul posizionamento delle diverse referenze, condotta proprio in previsione di questo scenario.
“Per la maggior parte delle nostre etichette, al momento non prevediamo interventi,” spiega Enrico Zanoni, Direttore Generale di Cavit. “Verificheremo costantemente l’eventuale impatto sui volumi di vendita che l’aumento dei prezzi al consumo potrà comportare. Per alcuni prodotti, stiamo valutando con la filiera distributiva, come contenere il più possibile le ricadute sul consumatore. Continueremo a monitorare da vicino l’evoluzione della situazione, pronti ad adeguare la nostra strategia nel medio termine, se necessario”.
In un contesto economico globale caratterizzato da instabilità e sfide crescenti, il sistema cooperativo si conferma dunque come una struttura organizzativa di comprovata attualità e resilienza. La capacità di coniugare la dimensione sociale con l’efficienza economica rappresenta un patrimonio che, a 75 anni dalla fondazione, dimostra tutta la sua validità strategica.
“Il modello cooperativo di Cavit dimostra come le dimensioni raggiunte con l’aggregazione dei nostri soci rappresentino un valore per la qualità,” afferma Lorenzo Libera, Presidente di Cavit. “In un quadro macro-economico particolarmente instabile e complesso, questo modello continua a dimostrarsi valido, confermandosi un punto di forza fondamentale del nostro Gruppo, in grado di garantire sostenibilità sociale ed economica, oltre che ambientale”.