(di Bernardo Pasquali). Bilancio di Sostenibilità numero 2. Il Consorzio dei Vini del Trentino, nell’affascinante sede del Muse, a Trento, ha presentato il grande lavoro che ha accomunato vignaioli, istituzioni e servizi tecnici della Provincia Autonoma. Ha detto bene Rossella Sobrero, Docente Universitaria e Presidente di Koinetìca, Comunicare la Sostenibilità, che nella sua esposizione ha affermato il grande lavoro svolto per questo bilancio ma ha altresì aggiunto: “Il sistema Trentino non è solo bravo ed efficiente…gli uomini e le donne trentine sono anche ‘fortunate’ perchè vivono in un territorio che è già di suo straordinario”.

Proprio per questo, i vignaioli trentini hanno fatto scuola nella produzione del Bilancio di Sostenibilità, ergendosi ad esempio per molte altre strutture simili in Italia. Lo ha confermato Stefano Rizzi, dell’Ufficio Tecnico del Consorzio di Tutela Vini del Trentino: “questo Bilancio di Sostenibilità parte dalle oltre 5000 aziende vitivinicole che compongono il nostro territorio viticolo. Non è solo un’opera performante statistica composta da numeri ma ha un grande valore sociale”.

Ne è convinto anche il Presidente del Consorzio Albino Zenatti, il quale aggiunge: “Il lavoro del secondo Bilancio di Sostenibilità è una grande opera di sintesi che deve essere comunicata oltre i confini del Trentino. Noi trentini siamo un pò chiusi ma dobbiamo imparare a comunicare sempre meglio i nostri valori”. Comprensibile quindi, come gli 852.872€ di investimenti in attività di promozione istituzionale, siano la chiave della forza propulsiva della comunicazione del Consorzio.

Da sinistra il Presidente del Consorzio dei Vini del Trentino Albino Zenatti e il Direttore Graziano Molon

Il Bilancio di Sostenibilità e Agenda 2030

Il vigneto trentino è un puzzle di microaziende operose che possiedono una superficie media di 1,60ha. Se si considera che la superficie vitata provinciale è pari a 10.299 ettari, si coglie quanto sia un microcosmo frastagliato a determinarne l’economia vitivinicola. Il 13% dell’area vitata è certificato Biologico mentre l’80% è certificato dal Sistema di Qualità Nazionale di Protezione Integrata. In totale sono 5457 le aziende certificate SNQPI.

I temi prioritari per questo Bilancio 2023 si sono concentrati sui temi fondamentali della creazione di valore aggiunto per le aziende e le denominazioni tutelate, rafforzare l’identità dell’immagine della viticoltura trentina, garantire qualità e sicurezza delle produzioni, monitorare e ridurre l’uso di fitofarmaci in vigneto, contenere e razionalizzare l’uso della risorsa idrica, comunicare il valore del vino trentino, formare per innovare la filiera vitivinicola e migliorare la resilienza verso il cambiamento climatico in atto.

Per agenda 2030, il Consorzio, con il Bilancio di Sostenibilità, ha sviluppato le azioni di candidatura e finanziamenti pubblici a favore dei Soci per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, finanziare un dottorato di ricerca inerente la flavescenza dorata della vita in collaborazione con la Fondazione E.Mach e attivare un monitoraggio delle popolazioni delle api nei vigneti trentini per valutare l’influenza sulla biodiversità dell’ecosistema vigneto.

vendemmia in trentino (val di Cembra) chardonnay base spumante ©2021 ph romano magrone

Acqua, ambiente ed economia circolare, progressi rimarchevoli

Il Bilancio di Sostenibilità 2023 mette in evidenza i progressi della viticoltura trentina e del sistema delle sue imprese, per quanto riguarda i risultati raggiunti nei vari segmenti fondamentali che definiscono la salvaguardia del nostro ecosistema. Primo su tutti l’adozione della confusione sessuale per il controllo delle tignole sul 100% dei vigneti trentini certificati SNQPI e la forte riduzione degli erbicidi chimici.

Successivamente va evidenziata la capacità del sistema trentino nel contenere il consumo idrico, grazie a tecniche di irrigazione sempre più razionali che coprono il 5,70% della superficie vitata con aspersione o scorrimento, il 76,97% con gocciolamento e il 17,50% con il gocciolamento. Infine la leggera diminuzione del valore di metano per uso energetico a favore dell’energia elettrica da rete e, forse è l’elemento su cui maggiormente si dovrà lavorare nel futuro, valori ancora troppo bassi derivanti da altre fonti di energia rinnovabile.

Grande capacità di recupero invece, sul fronte dei rifiuti agricoli che raggiunge il 94% nel 2022 e che si mantiene stabile anche negli anni successivi.
Per quanto riguarda invece la parte strategica delle certificazioni e della tutela e garanzia del consumatore, il Consorzio, su 780.000hl di vino certificato SNQPI, IFR, BRC, EQUALITAS, e quasi 13.000hl di vino BIO, nell’annata 2021/2022, ha controllato documentalmente il 100% dei viticoltori SQNPI, ha analizzato annualmente oltre 400 campioni di uva e oltre 70 controlli di vigilanza sulle aziende imbottigliatrici.