(di Carlo Rossi) Vincent Charlot, coltiva numerose parcelle, nei comuni di Mardeuil, Epernay e Moussy per un totale complessivo di circa 6 ettari vitati, su suoli di varia natura che a seconda della posizione variano in composti di gesso, marne, sabbie e in percentuali minori di calcare e argille. Vigneti impiantati a Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay significativamente qualificati, filare per filare, da un vero e proprio microcosmo decisamente popolato da una fauna in grado di nutrire il terreno. La gamma Charlot Tanneux è composta da champagne con certificazione biologica, mentre Vincent Charlot è composta da champagne con certificazione Demeter. Tuttavia, tutti i vigneti sono coltivati secondo i principi biodinamici e rappresentano una vera biodiversità con più di 90 piante diverse. Molte di esse sono commestibili.
David Gaiffe Brun di Avenay-Val-d’Or Marna regione Gran Est meno di 1000 abitanti, non è il tipico vignaiolo della Champagne, in quanto ha fatto il pompiere a Parigi prima di decidere di tornare nella sua nativa Champagne. Gaiffe Brun è uno stile e un mestiere unico: zero zuccheri aggiunti, solo champagne di annate non riportate, quasi nessun solfito, tutto fatto a mano e vini invecchiati.
La degustazione
Champagne Vincent Charlot, Les Champas Fleuris, Millésime Extra Brut Blanc de Noirs 2017. Minimo di 36 mesi sur lie. Sarebbe stato inimmaginabile che uscisse un grande vino da un’annata complicata come questa. Ma il risultato all’assaggio è clamoroso. Spuma bianchissima ed evanescente immediatamente, colore rosa leggerissimo al punto di sembrare bianco (in termine tecnico si direbbe occhio di pernice), ricavato da un leggero contatto bucce-mosto, sfumature di color salmone tenue, per questa grande cuvée . Sapore aggrumale, note di frutta e fiori freschi, bollicine finissime ed in quantità, profumo esplosivo e fragrante. Sapido e pulente.
Champagne Gaiffe Brun Exeption 2017. Rosèe de saigneè intenso colore Provenzale, fatto apposta per chi ha creduto in lui sin dall’inizio come Mirco Massignan , importatore con sede a Cornedo Vicentino, che si definisce enofalegname in virtù di un passato, appunto, da San Giuseppe ora fiorente importatore di maison di nicchia con grandi e differenti sfumature. Questo champagne è sapido e lungo al palato, grandissima cuvée molto particolare Note floreali buona spalla acida, mora e frutti di bosco, bollicine in quantità. Ricco e polposo frutto. Un grande vino con una produzione limitata a 10mila bottiglie su otto/nove cuvée differenti.