Se dal prossimo 18 ottobre entreranno effettivamente in vigore i dazi imposti dagli Stati Uniti nei confronti dell’Unione europea, con particolare riferimento ai formaggi made in Italy (esclusa la Mozzarella di Bufala Campana Dop, che non compare nelle liste), è comunque da alcuni mesi che si temono le nuove imposizioni tariffarie da parte di Washington. Ed è forse per questo che lo scorso agosto le esportazioni di formaggi italiani hanno registrato una sensibile impennata verso gli States. Su 13.127 tonnellate che gli Usa hanno importato dall’Ue-28 nel mese di agosto, infatti ben 4.300 sono rappresentate da formaggi made in Italy, cresciute dell’80% rispetto alle 2.388 tonnellate registrate nello stesso periodo dell’anno precedente.
Complessivamente, ad agosto gli Stati Uniti hanno incrementato le importazioni del 9,7%, focalizzando il proprio interesse verso le produzioni comunitarie (+16,5%) e, appunto, verso i grandi formaggi italiani che detengono una quota di mercato del 27 per cento. Ma sono tutti i prodotti lattiero caseari made in Italy a spingere sull’acceleratore, con un +51,2% in agosto su base tendenziale. Il timore di dazi imminenti, insomma, ha giocato un ruolo determinante. Basti pensare che l’import dall’Italia da parte degli Usa nel mese di luglio è aumentato del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2018.
È quanto rileva Fieragricola, manifestazione internazionale dedicata all’agricoltura in programma a Veronafiere dal 29 gennaio all’1 febbraio 2020, sulla base dei dati di Clal.it, portale di riferimento del comparto lattiero caseario.
Estendendo l’analisi al periodo gennaio-agosto 2019, le importazioni di formaggi da parte degli Stati Uniti sono cresciute del 2,7% in quantità e del 4% in valore (su base tendenziale), grazie a un prezzo unitario medio che è salito dell’1,3%, portandosi a 7,37 dollari al chilogrammo.
Nei primi otto mesi dell’anno l’export italiano di formaggi è cresciuto del 25,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, molto di più rispetto alla crescita europea (+4,6%), secondo i dati elaborati da Clal su fonte Usda (Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti). E se l’Ue-28 rappresenta il 77% di tutto l’import di formaggi sul territorio americano, l’Italia da sola rappresenta un market share del 23 per cento.
Secondo Clal, l’import di prodotti lattiero caseari fra gennaio e agosto 2019 è cresciuto, complessivamente, dell’8,2% in quantità e dell’8,6% in valore rispetto allo stesso periodo del 2018.
Il made in Italy ha un grande valore aggiunto e si conferma un brand in grado di conquistare i consumatori americani, grazie alla qualità, al nome e alla fama della dieta mediterranea, che rappresentano nell’insieme un valore aggiunto riconosciuto.
Giù l’export dagli Usa. Non fa bene la guerra commerciale annunciata da Washington per il settore lattiero caseario a stelle e strisce. Ad agosto le esportazioni hanno perso il 13,2% in quantità rispetto allo stesso mese del 2018. Non sorride il cumulato gennaio-agosto 2019, con l’export americano giù dell’11,3% in volume, mentre in valore segna un lieve incremento del 2,5 per cento.