(di Daniela Scaccabarozzi) Niente è più romantico e seducente di una flute di champagne, ma lo è ancora di più se lo champagne è rosé. Il mito di questo prodotto, capace di relegare tutti gli altri spumanti ad un piano marginale per la sua storia ed il suo charme, è dunque ancora più enfatizzato ed apprezzato se si sceglie la sua versione in rosa, carica di riflessi affascinanti, che conquistano l’occhio ed appagano il palato, poiché in bocca esprimono spesso una corposità ed una sapidità davvero accattivanti.
Ritenuto un vino destinato solo al genere femminile fino a parecchi anni fa, è diventato poi una moda della quale non si riesce più a farne a meno, grazie anche al fatto che risolve molti problemi di abbinamento, in virtù della sua grande versatilità. Le vendite di champagne rosé sono infatti in costante crescita e registrano una cifra d’affari record pari a 370,2 milioni di euro (pari a 15,4 milioni di bottiglie) con un aumento del 4,1% a livello mondiale sul 2018. L’export del rosé rappresenta inoltre il 9,7% globale, mentre in Italia è il 6,2% ed è secondo solo ai brut non millesimati, che si attestano all’82% delle vendite totali (dati 2019).
Lo champagne rosé venne inventato infatti dalla ben nota Madame Cliquot, la quale creò la prima e vera miscela e, con grande audacia ed intuizione, la propose sul mercato, traendone un immediato successo.
Nella selezione che abbiamo attentamente vagliato abbiamo voluto proporre, insieme ad alcuni nomi molto noti, anche dei piccoli vignerons poco conosciuti, ma molto validi nelle loro proposte.
Champagne Ardinat-Faust
Pioniere del biologico nella Champagne dal 1971, possiede 8 ettari nella Valle della Marna, di cui oltre il 70% impiantati a pinot meunier. Giunta alla terza generazione, continua a lavorare con grande rispetto per la natura, vinificando in legno grande, usando lieviti indigeni e riducendo il più possibile la solforosa.
Oeil de Perdrix Rosé Brut (rosé d’assemblage)
Uve: Pinot meunier 100%. Colore: rosa molto scarico, con riflessi di buccia di cipolla. Naso: caratterizzato da iniziali profumi di fiori (oleandro, rosa e ciclamino) e da un tappeto di mandarini, si avvia verso lievi suggestioni di pera e resina; completa il tutto una bella nota cipriata. Bocca: il sorso è vibrante e dinamico, dove la freschezza e la sapidità giocano a rincorrersi, rievocando il mandarino, grande protagonista dell’assaggio.
Champagne Bollinger
Storica ed importante casa fondata nel 1829 da Villermont, Renaudin e Bollinger nella Valle della Marna, rappresenta un vero punto di riferimento per gli appassionati dello champagne. Arrivata alla quinta generazione, è ancora oggi a gestione famigliare. Forte dei suoi 163 ettari che generano da soli il 70% della produzione, la storia di Bolly (così viene chiamata dagli inglesi) è caratterizzata da importanti figure come Emily Bollinger, vedova di Jacques Bollinger, che ha sviluppato e rinnovato l’azienda a partire dal 1943, grazie alle sue indiscusse capacità imprenditoriali. Lo champagne reso famoso da James Bond, è impegnato ormai nell’agricoltura sostenibile, grazie alla quale ha ottenuto la certificazione HVE (Haute Valeur Environnementale). Coerenza produttiva, originalità ed eccellenza sono le caratteristiche per le quali l’azienda è universalmente rinomata.
Rosé brut (rosé d’assemblage)
Uve: Pinot nero 62%, Chardonnay 24%, Pinot meunier 14%. Colore: rosa antico chiaro. Naso: l’attacco è di una mineralità quasi vulcanica, legata da piccoli frutti rossi (lampone, ribes, fragoline di bosco, marasca), a cui seguono sottili cenni fioriti di ortensia, ciclamino e rosa. Erbe secche ed una nuance di arancia amara arricchiscono il quadro olfattivo. Finale speziato di pepe rosa. Bocca: colpisce per prorompente freschezza e precisa sapidità, accompagnate da vivacità, finezza e muscolosità. Lungo epilogo, dal tono un po’ piccante, giocato tra la speziatura ed un leggero ricordo ferroso.
Champagne Daniel Dumont
10,5 ettari di terreno certificato ad Alto Valore Ambientale ubicato tra la Montagna di Reims, la Costa di Sézanne e nella Valle della Marna. Questa certificazione è basata su criteri di rispetto della biodiversità, di strategie fitosanitarie e di fertilizzazione. Qui l’attenzione del suolo è portata avanti con l’inerbimento del vigneto, il diserbo meccanico e con la lavorazione del terreno per favorire la vita microbica e l’attecchimento. Le opere verdi, in particolare il germogliamento ed il palizzamento, sono effettuati in maniera molto meticolosa e servono per ridurre le malattie e limitare gli interventi.
Rosé brut (rosé de saignée)
Uve: 40% chardonnay, 40% pinot nero, 20% pinot meunier. Colore: rosa chiaretto. Naso: dominano presenze delicatamente fruttate di fragola, lampone, ciliegia, biancospino e cipria, da cui trapelano accenni di erbe aromatiche. Bocca: è molto fresco e gradevolmente sapido, equilibrato da giusta morbidezza. Persistenza di frutta rossa, dagli echi speziati di pepe bianco che allungano il sorso.
Champagne Duval-Leroy
Maison fondata nel 1859 dalle due famiglie Duval e Leroy è giunta ormai alla sesta generazione e rappresenta l’azienda più grande nella Cote des Blancs con i suoi 200 ettari di vigneti, coltivati nel segno della sostenibilità. I vigneti sono condotti in maniera organica e certificati HVE (Haute Valeur Environnementale) ed una parte di questi sono biologici. L’intero ciclo produttivo è inoltre certificato vegano.
Femme de Champagne 2007 Brut Rosé de Saignée (rosé de saignée)
Uve: Pinot nero 100%. Colore: rosa chiaretto con riflessi ramati. Naso: importante, scuro, seducente, femminile ma di carattere, si impone con sciroppo di cassis, fragola, genziana, una mineralità che ricorda la polvere pirica, speziatura dolce ed una nota di arancia sullo sfondo. Bocca: rivela grinta materica, pienezza e complessità in un crescendo quasi irrefrenabile. Bella mineralità che ripropone l’arancia sul finale.
Champagne Fleury
Nata nel 1895 questa maison è da sempre il simbolo dell’innovazione ed ha avuto il ruolo di apripista rispetto agli altri vignerons della Champagne. Ubicata nella zona dell’Aube con 14 ettari, è stata la prima ad impiantare nuovamente le vigne a piede franco e nel 1989 si è convertita al biodinamico. Il rispetto della naturalità è sempre andato a braccetto con la modernità: la cantina è tecnologicamente avanzata, la fermentazione è avviata tramite lieviti selezionati e si sta via via affermando la volontà di ridurre la solforosa nei vini.
Rosé de saignée 1999 brut (rosé de saignée)
Uve: 100% pinot nero. Colore: rosa chiaretto con riflessi ramati. Naso: il tempo lo aiuta a sprigionare profumi di tamarindo, amarena, anguria e poi rabarbaro e genziana. Fiori ed erbe essicate, sbuffi di muschio ed una grande sensazione salina, impreziosiscono ulteriormente il corredo olfattivo. Bocca: le note iodate sostengono in maniera energica il sorso allungandolo incessantemente, con ritorni di frutta e vegetali, in un epilogo davvero coinvolgente.
Champagne La Closerie
Produttore dal 1987 nella Valle della Marna, con soli 2,2 ettari ereditati dalla nonna e coltivati tutti a pinot meunier, Jérome Prévost dapprima vende le sue uve e poi, a partire dal 2002 inizia a produrre, riscuotendo man mano grandi consensi. Biodinamico (anche se non ancora certificato), anche lui vinifica in legno grande, senza filtrazioni e con lieviti indigeni in fermentazione.
La Closerie Fac-Simile Extra Brut (rosé de saignée)
Uve: Pinot meunier 100%. Colore: rosa antico leggermente scarico. Naso: olfatto variegato con leggere nuances di cola, iris, viola, fragoline di bosco, chiodi di garofano e cannella; sullo sfondo una traccia di arancia amara ed un cenno cipriato, che amplificano l’articolato insieme. Bocca: il sorso è coerente, vinoso, di bellissima sapidità e dalla infinita persistenza, con un ritorno fruttato di arancia.
Champagne Laurent-Perrier
Antichissima e rinomata maison nata nel 1812 che prende il nome dallo chef de cave Eugène Laurent e dalla moglie Mathilde-Emilie Perrier, gestita ormai dalla famiglia De Nonancourt dal 1939 che ha condotto il marchio ai livelli di notorietà e pregio che oggi conosciamo. Situata nella Valle della Marna, possiede 150 ettari di vigneti distribuiti principalmente nella Montagna di Reims e nella Cote des Blancs; nota per la regolarità e la precisione del suo stile e per aver avuto in sessanta anni tre soli chefs de cave, che hanno saputo modellare l’identità dell’azienda.
Cuvée Rosé Brut (rosé de saignée)
Uve: pinot nero 100%. Colore: rosa salmone carico. Naso: dalla ricca nota salmastra, si manifesta con i tratti del ribes rosso, del lampone, delle fragoline di bosco, della marasca e del mughetto, chiudendo con una vena leggermente gessosa. Bocca: è piuttosto morbido al palato, ha un corpo sottile, fruttato ed elegante, al quale la freschezza e la spiccata sapidità regalano un’ottima beva. Si congeda leggermente tannico, accompagnando la pulizia del finale.
Champagne Christophe Mignon
Calendario lunare, fitoterapia, biodinamica sono le tecniche usate da questa piccola azienda di viticultori, che non rifiuta però un minimo utilizzo della chimica, solo se strettamente necessario. Le basi spumante non sono filtrate e la presa di spuma avviene con lieviti biodinamici e zucchero di canna bio. Giunti alla quinta generazione, possiedono 6,5 ettari nella Valle della Marna.
Rosé de saignée 2014 (rosé de saignée)
Uve: Pinot meunier 100%. Colore: rosa cerasuolo. Naso: complesso e minerale, con incipit di arancia amara seguita da piccoli frutti rossi, melograno, ciliegia e rabarbaro, con un leggero tono ferroso sul finale. Bocca: stuzzicante all’assaggio, è sorretto da intensa freschezza agrumata, bella mineralità ed effervescenza cremosa. Si congeda con un’ampia scia di arancia amara, lampone e ciliegia, per un finale dove dolcezze e sapidità si intersecano per un sorso davvero intrigante.
Champagne R. Pouillon & fils
Azienda nata nel dopoguerra per mano di Roger Pouillon (nonno degli attuali proprietari), con un solo ettaro di pertinenza. Oggi questa realtà ha acquisito altri ettari, attestandosi a 6, distribuiti tra la Montagne de Reims e la Valle della Marna ed è anche diventata biologica, anche se non certificata. Via quindi a composti organici e tisane naturali tra i filari, vendemmie manuali e pressature soffici, fermentazioni miste in acciaio e legno non di primo passaggio ed infine malolattica svolta per intero.
Rosé brut (rosé de saignée)
Uve: 100% pinot nero. Colore: rosa chiaretto intenso. Naso: ventaglio olfattivo ricco e di grande fascino, dominato da note vinose, cui seguono presenze di melograno, marasca, viola, una speziatura dolce, su uno sfondo di mirto, genziana e rabarbaro. Bocca: è inizialmente dolce di frutta, per poi spostarsi su una decisa mineralità che conferisce slancio alla beva, valorizzando intensità, persistenza e pulizia finale.
Champagne Pol Roger
Una storia nata nel 1849 con Pol Roger ed arrivata alla quinta generazione, mantenendo l’originale impronta rigorosa e che, da sempre, produce champagnes altamente vocati all’invecchiamento. Fornitrice ufficiale della Corte d’Inghilterra e caratterizzata dalla stretta amicizia con Winston Churchill (al quale è stata dedicata una cuvée tuttora in gamma), si estende su circa 90 ettari ed effettua ancora il “remuage” completamente a mano. Inoltre, tutti i suoi vini svolgono il processo di fermentazione malolattica.
Brut Rosé Vintage 2012 (rosé d’assemblage)
Uve: Pinot nero 60% e Chardonnay 40%. Colore: rosa salmone intenso e luminoso . Naso: affascinante e caleidoscopico: rosa, geranio, arancia, poi un tocco delicato di chinotto, genziana, mirto che sfuma infine su una speziatura dolce. Bocca: elegante ed appagante, in una sinergia perfetta tra note iodate e dolciastre, accompagnate da una leggera nota ematica. Lunga persistenza dai ricordi agrumati, a disegnare una personalità forte ed aristocratica.
Champagne Ruppert-Leroy
Piccola realtà di 4 ettari nella regione dell’Aube (Cote des Bar) certificata biologica dal 2013 e biodinamica (Demeter) dal 2014. In cantina si lavora per gravità con lieviti indigeni, fermentazioni malolattiche naturali, affinamento in legno. Inoltre non aggiungono solforosa e nessun dosaggio sui vini, che non vengono filtrati.
Rosé Brut Nature (rosé de saignée)
Uve: Pinot nero 100%. Colore: rosa ciliegia. Naso: esplode all’olfatto con sentori decisi di cola in primis, ai quali si aggiungono tamarindo, iris, fiordaliso, ciliegie sciroppate e legno di sandalo. Bocca: di buona corrispondenza gusto/olfattiva, è succoso, di corpo, con ritorni di iris che si accompagnano al melograno, alle more, ai mirtilli ed anche al pompelmo nella fase conclusiva. Dalla lunga e gustosa persistenza, lascia una piacevole nota amaricante che invita ad un nuovo assaggio.
Champagne Taittinger
Proprietaria del secondo vigneto più grande della Champagne con i suoi 288 ettari situati nella Montagna di Reims, nella Cote de Blancs e anche nella Valle della Marna ed un marchio nato nel 1932 per mano di Pierre Taittinger che acquistò il castello della Marquetterie, questa maison rappresenta la terza più grande cantina del territorio. Un’azienda di prestigio che si caratterizza per l’utilizzo prevalente di chardonnay. Anche qui si riscontra un approccio particolarmente rispettoso per l’ambiente dal 2012 su quattro temi (biodiversità, strategia fitosanitaria, gestione della fertilizzazione e delle risorse idriche). Dal 2017 è inoltre certificata sia viticoltura sostenibile in Champagne (SVC) che ad alto valore ambientale (HVE).
Comtes de Champagne Rosé 2007 (rosé d’assemblage)
Uve: Pinot nero 70% e Chardonnay 30%. Colore: rosa salmone molto intenso. Naso: il raffinato ed esuberante bouquet emana sentori tostati di nocciole, frutti rossi, sciroppo di ciliegia, agrumi, rosa, burro, brioche e spezie dolci. Bocca: all’assaggio spiccano l’eleganza, l’imponenza e la cremosità. Un mix di intensità, fragranza ed equilibrio, che evoca ancora gelatina di fragole, melograno e zenzero. Il finale è sapido e di lunghissima progressione.